Empoli, 8 gennaio 2025 – Infiamma la polemica in merito al taglio dei pini, e successiva sostituzione con piante più idonee al contesto urbano, deciso dall’amministrazione per via Redi a Ponzano. Decisione presa a fine 2024 per accogliere le pressanti richieste dei residenti della strada, stremati dalla manutenzione che le radici affioranti impongono al manto stradale e dal pericolo che gli avvallamenti nel manto creano per auto e passanti.
Il Comitato alberi di viale IV Novembre sostenuto da l’Organismo Nazionale Difesa Alberi Empoli ha lanciato, subito dopo l’approvazione del taglio delle piante, una petizione online per scongiurare il taglio stesso, sostenendo che esistono alternative valide all’abbattimento dei sei pini che, fra l’altro, sono alberi sani e per realizzare una manutenzione dell’asfalto duratura.
In questo quadro si inserisce l’iniziativa da parte dei consiglieri comunali di opposizione, Centrodestra per Empoli, Buongiorno Empoli, Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che hanno chiesto: "la convocazione urgente di una commissione consiliare per esaminare la questione in modo dettagliato e partecipato. Tuttavia, poiché la convocazione della commissione non è stata possibile prima della data prevista per il taglio degli alberi, le opposizioni hanno chiesto il rinvio dell’abbattimento, subordinandolo alla riunione della commissione stessa".
"In un momento in cui le aree verdi sono fondamentali per la qualità della vita urbana – scrivono in una nota congiunta i consiglieri di opposizione – Empoli non può permettersi di trascurare il valore degli alberi sani e maturi, che offrono benefici ambientali, sociali e paesaggistici. Ogni intervento in tal senso deve essere accompagnato da un’attenzione particolare e da un dialogo autentico con i cittadini interessati. La rigenerazione di via Redi rappresenta un’opportunità preziosa per migliorare la città".
"Tuttavia – proseguono le opposizioni – ogni intervento deve essere valutato con estrema cautela. L’abbattimento degli alberi, considerato come ultima soluzione, dovrebbe essere preceduto da un’analisi seria di tutte le alternative possibili. Tra queste, si propongono il consolidamento degli apparati radicali attraverso tecnologie avanzate o, dove praticabile, l’espianto e il reimpianto delle piante in altre aree verdi della città. Tali soluzioni consentirebbero un approccio sostenibile e innovativo, conciliando le esigenze urbanistiche con la tutela dell’ambiente. Non vogliamo fermare i lavori, ma chiediamo che vengano eseguiti in modo responsabile e lungimirante".