Tasi e Imu ancora da riscuotere: mancano 241mila euro in cassa

L’amministrazione ha inviato gli avvisi per la riscossione

Solleciti in arrivo per le tasse evase

Solleciti in arrivo per le tasse evase

Gambassi Terme, 13 maggio 2024 - Oltre 241mila euro di tasse non pagate, per una cifra emersa a seguito di una serie di controlli effettuati fra quest’anno e il 2023. A tanto ammontano le liste di carico relative alla mancata corresponsione di Imu e Tasi che il Comune di Gambassi ha approvato proprio nei giorni scorsi (con la legge che prevede che in casi del genere siano accertate per l’intero importo del credito anche le entrate di dubbia e difficile esazione per le quali non è certa la riscossione integrale).

Anche nel Documento Unico di Programmazione 2024 – 2026 approvato qualche mese fa viene indicato fra gli obiettivi del mandato il contrasto all’evasione, a proposito di «attività di riscossione delle entrate per assicurare la continuità dei servizi, la flessibilità delle competenze e una sempre maggiore assistenza ai cittadini», oltre a «supportare l’amministrazione comunale nelle specifiche decisioni in tema di imposizione tributaria locale» e allo «svolgimento dell’attività di accertamento sui tributi comunali allo scopo di individuare possibili aree di evasione».

Considerando poi che dal 1 gennaio dello scorso anno (ossia dall’entrata in vigore della Taric) la gestione del servizio dei rifiuti e del recupero crediti ad esso correlato è stata interamente demandata ad Alia, i principali accertamenti emessi dall’ufficio tributi del Comune (già notificati al contribuente) e divenuti definitivi fra il luglio dello scorso anno e lo scorso mese di gennaio, riguardano l’Imu.

A proposito di Imposta Municipale Unica sono infatti stati spediti 76 avvisi, per un totale (includendo sanzioni ed interessi) che supera i 229mila euro. Per quel che riguarda i singoli importi, si va invece da un minimo di 87 euro ad un massimo di circa 20mila. In tema di Tasi invece, sono 25 gli accertamenti, con il corrispettivo non pagato che supera i 12mila euro: in questo frangente, ci sono contribuenti ai quali viene contestato il pagamento di poche decine di euro (da 53 a 91) ad altri che secondo l’ente non avrebbero versato centinaia o migliaia di euro.

L’iscrizione al ruolo, a norma di legge, è il primo necessario passaggio verso la riscossione coatta. Ecco perché a breve ci potrebbero essere ulteriori sviluppi, sotto questo profilo specifico.