Questione annosa quella del recupero delle imposte non pagate dai cittadini: è uno dei fronti più importanti che si trovano ad affrontare i Comuni, spesso chiamati a cercare di ritrovare entrate rimaste "sospese" negli anni. Si tratta della cosiddetta caccia ai furbetti delle tasse. Anche la pandemia, va detto, certo, non ha agevolato i contribuenti a mettere mano ai bollettini ed a pagare quanto dovuto. Ma sovente i mancati pagamenti di cui gli enti sono ancora alla ricerca risalgono a ben prima del Covid.
La crisi, poi, compresa quella attuale ha certamente acuito le carenze nelle entrate nelle casse della pubblica amministrazione: la fascia di debolezza della capacità di pagamento delle famiglie è indubbiamente aumentata ma, a loro volta, i Comuni hanno bisogno di entrate per mandare avanti la macchina amministrativa che comprende, anche, la capacità di spesa in particolari momenti come quello che stiamo vivendo. Ma ci sono appunto i furbetti storici.
Fucecchio non è esente da questa problematica. Sul tavolo, stavolta, secondo quando riporta il documento dell’amministrazione ci sono gli avvisi di accertamento Imu 2019 emessi nell’anno 2024, e attinenti complessivamente l’attività di contrasto dell’evasione svolta dall’ufficio nell’anno 2023. L’attività è stata svolta tramite l’emissione di: 1460 avvisi di accertamento attivi emessi per un totale accertato pari ad 1.089.863,82 euro di cui in base al gestionale risultano riscossi 226.721,88 euro; di questi 104.245,03 euro sono relativi a rateizzazioni da incassare nelle annualità successive al 2024.
La determina evidenzia quindi che il credito Imu relativo ad attività di contrasto dell’evasione svolta dall’ufficio è di 985.618,79 euro che l’amministrazione punta a recuperare nei prossimi mesi. Poi ci sono oltre 22mila euro relativi agli avvisi emessi nel 2023. Mentre le rateizzazioni complessive ad oggi effettuate esigibili nell’annualità appena conclusa ammontano ad euro 162.287,24 euro. L’amministrazione ha dato incarico al responsabile del servizio competente di monitorare l’andamento delle entrate derivanti dall’attività di contrasto dell’evasione. Qualcosa da ricuperare c’è anche sul fronte Tasi, ma si parla di poche migliaia di euro.
C. B.