Empoli, 4 febbraio 2025 – Partito ufficialmente ieri il cantiere per la realizzazione del nuovo Teatro il Ferruccio di Empoli nell'area del Palazzo delle Esposizioni. In loco erano presenti per l'amministrazione comunale il sindaco Alessio Mantellassi, gli assessori Simone Falorni per i Lavori Pubblici e Matteo Bensi per la Cultura, mentre per gli uffici tecnici comunali erano presenti Roberta Scardigli, Dirigente Settore Lavori Pubblici e Patrimonio e Responsabile Unico del Procedimento (RUP), Giulia Marconcini, Coordinatore della sicurezza in progettazione e Supporto al Rup. Presenti gli architetti Mirco Donati ed Eugenio Pucci e i rappresentanti della ditta esecutrice. È stata invitata a partecipare anche Brenda Barnini, ex sindaca che ha dato il via al progetto, seguendo la prima fase di studi e presentazione della domanda in pieno periodo Covid fino a fine mandato. L'importo dell'intervento riguarda 9 milioni di euro tramite Pnrr e 900mila euro dal fondo ministeriale opere indifferibili. Il teatro dovrà essere completato, collaudato e rendicontato entro dicembre 2026.
Il progetto esecutivo del nuovo teatro comunale “Il Ferruccio”, prevede di far dialogare il nuovo organismo edilizio con due riferimenti principali: la preesistenza del Palazzo delle Esposizioni, rispetto al quale il teatro si affianca riprendendone l’orientamento e creando uno spazio pubblico centrale; l’asse di via Ridolfi, uno degli assi strutturali del centro storico, al quale il teatro sembra quasi volgere lo sguardo. Questo incontro tra i due assi produce nella configurazione del teatro un momento di tensione che si sviluppa con una curva che va a definire da un punto di vista formale e funzionale 3 aree principali: l’area di svolgimento delle funzioni teatrali (sale teatrali, sale prova, magazzino, backstage), che riprende l’asse del Palazzo delle Esposizioni; l’area delle attività aperte alla comunità (bookshop, bar, sala polivalente) che si affaccia sul centro storico; il foyer centrale a triplice altezza, snodo del progetto e dal quale è possibile percepire le anime del nuovo organismo. La forma prescelta è ispirata al navicello, il mezzo che trasportava persone e merci da una sponda dell'Arno all'altra, così come il teatro 'traghetta' gli spettatori durante uno spettacolo.
La configurazione delle sale, all’interno del nocciolo in calcestruzzo, si articola seguendo la necessità di ottimizzare al massimo lo spazio; pertanto, all’interno di un’impronta a terra di circa 550 mq è stato possibile ricavare la sala 1 da 490 posti (rivolta alle opere teatrali e liriche e pertanto provvista di golfo mistico e di un palcoscenico con torre scenica). Sarà predisposta la sala 2, immaginata per 150 posti, in un contesto più adatto al parlato, a proiezioni e presentazioni. La sala 1 presenta altri quattro accessi ai livelli superiori (2 al piano primo e 2 al piano secondo). Ci saranno spazi al piano interrato, rivolti agli addetti (magazzini, camerini, spogliatoi).
Infine, anche sulla facciata dell’edificio è possibile riscontrare una dualità, in quanto il teatro presenta due materiali principali; il primo è il vetro, che riveste la quasi totalità dell’edificio che si sviluppa in orizzontale, nel solco della tradizione dell'industria vetraria di Empoli. Il secondo materiale è il cemento, che viene trattato in senso materico e va a rivestire l’elemento verticale della torre scenica.