YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Tensione e gambe che tremano. Ma la prima prova è andata. Gli studenti: "Nessun tranello"

La carica dei 1.300 maturandi per il tema d’italiano: intoppi e ritardi ma anche soddisfazioni. Colpisce la traccia sull’elogio dell’imperfezione: "È l’elemento che ci rende diversi e unici".

Tensione e gambe che tremano. Ma la prima prova è andata. Gli studenti: "Nessun tranello"

Tensione e gambe che tremano. Ma la prima prova è andata. Gli studenti: "Nessun tranello"

"Non ci ho dormito ieri notte; la notte prima è sempre così, non si chiude occhio. Però che bella sensazione sapere di aver dato tutto. E’ un gran senso di liberazione". Commenti a caldo quando ancora le gambe tremano un po’. Alle 13 c’è silenzio davanti all’ingresso degli istituti superiori di Empoli. Non vola una mosca, la tensione è palpabile, la si respira nell’aria: è il giorno della prima prova scritta. I più sicuri iniziano a uscire e subito si riappropriano del cellulare condividendo le prime impressioni con genitori e amici. "E’ andata". Il cuore è in gola, lo stomaco si stringe, ma l’ansia da prestazione è sana. Tra scongiuri e riti scaramantici la carica dei 1.300 maturandi dell’Empolese Valdelsa ha percorso il primo passo del cammino verso il diploma affrontando la prova scritta di italiano.

Alle 8.30 sono stati aperti i plichi telematici e svelate le tracce scelte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Qualche ritardo dovuto a questioni burocratiche e intorno alle 9 via alla prima prova per studenti e studentesse che hanno avuto tempo fino alle 15 per consegnare il proprio tema. Nessuna sorpresa per l’analisi del testo. La tipologia A ha chiamato i ragazzi a esprimersi sul brano di Luigi Pirandello ’Quaderni di Serafino Gubbio operatore’ o sulla poesia ’Pellegrinaggio’ di Giuseppe Ungaretti, "autori che ci aspettavamo - confessano dal liceo Virgilio - Nessun colpo di scena". Per il testo argomentativo (tipologia B), si chiedeva di commentare un pezzo tratto da ’Storia d’Europa’ dello storico Giuseppe Galasso, invitando i maturandi a riflessioni sull’uso dell’atomica. E poi un brano della costituzionalista Maria Agostina Cabiddu per analizzare il valore del patrimonio artistico e culturale italiano, ’Riscoprire il silenzio’ della giornalista Nicoletta Polla-Mattiot con un focus sul rapporto tra il silenzio e la parola nell’ambito della comunicazione, e una traccia geopolitica legata al contesto internazionale sul cosiddetto "equilibrio del terrore".

La tipologia C ha messo gli studenti alla prova sull’Elogio dell’imperfezione di Rita Levi Montalcini e su ’Profili, selfie e blog’ di Maurizio Caminito. "Il 2024 è l’anno di Robert Oppenheimer di cui si celebrano i 120 anni dalla nascita - commenta dall’indirizzo elettronica ed elettrotecnica del Ferraris Brunelleschi, Diego Simili - Vista la ricorrenza e il film, mi aspettavo qualcosa sul tema ed è comunque uscita una traccia sull’atomica. Essendo appassionato di storia ho scelto Galasso". Obiettivo, la conquista del diploma. "E dopo? - continua Simili - Non opterò per l’università. Esco con un buon diploma, le figure professionali in questo settore sono ricercate, i soldi chiamano. Continuare gli studi sarà uno sfizio personale in un secondo momento. Ora c’è bisogno di mantenersi ed essere economicamente autonomi".

Il compagno di classe Matteo Ferrara invece ha preferito cimentarsi nell’opera autobiografica del premio Nobel Levi-Montalcini. "Ho collegato il tema dell’imperfezione allo sport. Gioco a calcio e spesso mi sono sentito imperfetto. Senza contare l’aspetto fisico e la ricerca continua di raggiungere determinati canoni estetici. Oggi ci vogliamo omologare tutti, non capendo che l’imperfezione ci rende diversi e per questo unici". Imperfezioni e insicurezze per superare i propri limiti. Un invito di incoraggiamento per i maturandi. "Un’opera motivante - secondo Virginia Profetto del liceo linguistico Virgilio - Questa traccia mi ha dato modo di riflettere su un tema complesso, di grande attualità. A livello sociale la mia generazione soffre la pressione, il giudizio, sente di dover essere sempre al top, di non poter sbagliare. Concedersi l’errore invece è formativo".