Empolese Valdelsa, 27 marzo 2024 – Il timore aumenta, ma gli esperti per il momento tendono a rassicurare. La seconda scossa di terremoto nel giro di poche ore con epicentro a Certaldo ha messo in allerta tutto il territorio.
La terra si muove, i letti traballano, alcune famiglie sono scese in strada nel cuore della notte dalla paura, ma la cosa più importante è che non si registrano danni. E le parole di chi studia la terra e i suoi movimenti tranquillizzano su quello che sta accadendo.
"Si tratta di sismicità che viene definita ’normale’ – esordisce Riccardo Martelli, presidente dei geologi toscani –, con un’intensità medio-bassa che storicamente non porta a danni".
I dati a disposizione degli esperti, basati sulle scosse sismiche avvenute in passato nella zona della Valdelsa, sembrano escludere l’arrivo di un terremoto di più ampia portata, ma resta comunque impossibile prevedere questi fenomeni.
"Quello che possiamo fare è insistere sulla prevenzione – spiega il presidente dei geologi –, se le strutture sono vecchie e malandate, allora anche le piccole scosse possono diventare un problema. Proprio per questo è importante investire risorse nell’adeguamento sismico di tutti gli edifici".
L’evoluzione delle scosse non è prevedibile, ma ci sono degli indicatori da tenere in considerazione come la profondità degli ultimi due terremoti, entrambi tra 9 e 10 chilometri: "Eventi indicativamente superficiali – riprende Martelli –, non profondi come avviene ad esempio nel sud Italia. Questi fenomeni si inquadrano nella dinamica appenninica tuttora in corso".
Ma è ancora presto per parlare di sciame sismico, come accadde nel dicembre 2014 proprio tra la Valdelsa e il Chianti.
"Per ora si tratta di eventi isolati, si parla di sciame quando iniziano a esserci una decina di scosse al giorno – chiarisce Carlo Meletti, primo tecnologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia –. Nella zona di Certaldo abbiamo già avuto scosse di questa entità: da gennaio del 2023 a oggi se ne contano circa un’ottantina, la maggior parte piccole, non avvertite dalla popolazione. La più forte il 28 giugno scorso, con magnitudo 3.7". La zona, insomma, è predisposta a questi fenomeni.
"La Valdelsa è caratterizzata da sismicità in genere sempre molto piccola – continua Meletti –. Ogni tanto può capitare una scossa più forte, come nel 2014 quando si registrò una magnitudo 4.1. I dati storici ci indicano una bassa probabilità di scosse più forti ma l’evoluzione non si può prevedere".
In questi casi "è bene informarsi se la propria casa è sicura, rivolgendosi a un ingegnere che possa valutare il tipo di edificio e quali interventi sono stati fatti nel tempo – consiglia Meletti –. Borghi storici e antichi come Certaldo hanno rischi più elevati e possono essere più vulnerabili". Correlazioni con i cambiamenti climatici? Nessuna. "L’atmosfera non influisce sul sottosuolo – concludono gli esperti –. Clima e terremoti sono due parrocchie completamente differenti".