REDAZIONE EMPOLI

Terremoto nel Pd. Pomponi: "Valuto l’uscita"

"Devo valutare se questa comunità politica, della quale sono stato uno delle migliaia di fondatori essendo iscritto al Partito...

"Devo valutare se questa comunità politica, della quale sono stato uno delle migliaia di fondatori essendo iscritto al Partito...

"Devo valutare se questa comunità politica, della quale sono stato uno delle migliaia di fondatori essendo iscritto al Partito...

"Devo valutare se questa comunità politica, della quale sono stato uno delle migliaia di fondatori essendo iscritto al Partito Democratico dal 2007, sia ancora la mia". Bastano già le parole di Paolo Pomponi a dare l’esatta misura di come la "questione Gonnelli" rischi di creare una vera e propria spaccatura fra il Pd metrocittadino e fiorentino da un lato e quello dell’EmpolesevValdelsa dall’altro. Oltre che con i sindaci dem dell’Unione, ovviamente: se Marzocchi è l’unico sindaco del circondario non espressione del Partito Democratico, il primo cittadino di Montaione non esclude al momento di poter restituire quella tessera presa ormai diciassette anni fa, quando venne fondato il partito. Parole, le sue, dettate evidentemente anche dalla delusione per l’appello che aveva lanciato ai consiglieri metrocittadini dem che non rappresentano il capoluogo: li aveva invitati a sostenere la causa di Gambassi e Montaione in quella che vedeva come una prova di forza di Firenze, "perché oggi è toccato a noi, ma domani succederà ad un altro Comune", aveva detto. Un pensiero, quest’ultimo, sostanzialmente condiviso anche dal segretario del Pd Empolese Valdelsa Jacopo Mazzantini, ma che non ha a quanto pare fatto breccia. E che rischia di lasciare strascichi all’interno dello stesso centrosinistra. "Con questa decisione – ha chiosato Pomponi - la classe politica di Firenze e dei Comuni evidentemente ’succubi’ del capoluogo che l’hanno appoggiata si è mostrata a mio avviso più autoritaria che autorevole"

G.F.