Thomas Ospital. Ecco i concerti di Sant’Andrea

Domani l’appuntamento con la star dell’organo. Per un recital intitolato ’Rapsodie organistiche’.

Thomas Ospital. Ecco i concerti di Sant’Andrea

Il maestro francese Thomas Ospital, una vera e propria stella del firmamento musicale

Sarà una star dell’organo ad aprire la cinquantesima edizione della rassegna di musica sacra "Concerti d’ Sant’Andrea". Domani alle 16 nella Collegiata di Empoli sarà infatti ospite Thomas Ospital, titolare della chiesa di Saint-Eustache (l’organo più grande di Francia) e della cattedra di Organo presso il Conservatorio di Parigi. Il celebre maestro francese terrà un recital intitolato "Rapsodie organistiche": un viaggio alla scoperta delle pagine più emozionanti della letteratura per organo, da Bach ai nostri giorni. Il programma si concluderà con l’improvvisazione estemporanea su temi musicali suggeriti dal pubblico: come nella grande tradizione francese, il concertista sceglierà una serie di titoli tra quelli suggeriti e ne creerà sul momento un grande affresco sinfonico. Nato a Bayonne, nei Paesi Baschi francesi, nel 1990, Thomas Ospital è organista titolare del grand’organo della chiesa di Saint-Eustache a Parigi dal 2015, mentre, dal 2016 al 2019, ha ricoperto il ruolo di primo organista presso la Maison de Radio France. Ha iniziato i suoi studi musicali al Conservatorio della sua città natale con Esteban Landart e li ha proseguiti al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse di Parigi, dove ha ottenuto cinque primi premi. La sua carriera concertistica lo ha portato a suonare nelle più importanti sale da concerto, chiese e cattedrali del mondo. Vincitore di numerosi concorsi internazionali, ha trascorso sei mesi come giovane artista in residence presso la Cattedrale di Saint-Louis a New Orleans. "Non temo di esagerare nel riconoscere in Thomas Ospital uno dei più straordinari talenti, non solo dell’organo, ma della musica in generale, dei nostri tempi – afferma il direttore artistico Lorenzo Ancillotti –. E’ uno di quei casi rarissimi in cui si uniscono a una tecnica naturale prodigiosa, musicalità indescrivibile e profondo rispetto dello spartito. Consiglio questo concerto anche agli ascoltatori lontani dal mondo dell’organo, perché sono certo che sarà un’esperienza totalizzante".