REDAZIONE EMPOLI

Tito riaccende la miccia È di nuovo bufera in aula

La consigliera Rovai ribadisce le parole che inneggiano all’ex presidente slavo. E dalla maggioranza arriva il voto contrario all’ordine del giorno di Pilastri .

Tito riaccende la miccia È di nuovo bufera in aula

EMPOLESE VALDELSA

"Sono state richieste le mie dimissioni per le parole ‘Onore a Tito’, che ribadisco, ma questo riconoscimento arriva dallo stato italiano e dalla presidenza della Repubblica che hanno visto migliaia di nostri concittadini combattere con i partigiani jugoslavi contro il nazifascismo". È di nuovo bufera su Susanna Rovai, consigliera di Unione a Sinistra e militante del Pci a Cerreto Guidi. Lo scorso 16 marzo, in occasione del consiglio dell’Unione dei Comuni, aveva inneggiato al dittatore slavo durante la discussione di un ordine del giorno presentato dal consigliere Leonardo Pilastri del Gruppo Misto. Un provvedimento rinviato per mancanza del numero legale e tornato all’attenzione dell’assemblea nella serata di martedì, ma chi pensava che ad un mese e mezzo di distanza dalle polemiche che si erano scatenate in seguito alle dichiarazioni di Rovai il clima si fosse rasserenato si sbagliava di grosso. Perché la consigliera, dopo aver ripreso la parola, non solo ha confermato per ben due volte il suo pensiero su Tito, ma ha anche motivato la contrarietà sua e del suo partito alla revoca dei titoli onorifici concessi dalla Repubblica Italiana e dal presidente Saragat nel 1969. "Migliaia di nostri concittadini si sono schierati con i partigiani di Tito per sconfiggere il nazifascismo e combattere il tentativo di genocidio compiuto da truppe italiane e nazifasciste contro il popolo slavo. Mai la destra ha chiesto un giorno del ricordo per le vittime di questo sterminio in Jugoslavia". Apriti cielo. Perché a strabuzzare gli occhi è stato soprattutto il consigliere che quell’ordine del giorno lo aveva presentato, vale a dire Leonardo Pilastri.

L’obiettivo del provvedimento era quello di impegnare l’Unione dei Comuni ad attivare, presso la presidenza del consiglio dei ministri, l’iter normativo per la modifica dello statuto e la revoca, attraverso un atto del presidente Mattarella, l’ordine al merito della Repubblica Italiana concesso a Jozip Tito alla fine degli anni ’60. "Rispetto ad allora – dice lo stesso Pilastri – ci sono stati due passaggi normativi importanti. Il primo è l’istituzione della giornata del ricordo per le vittime delle foibe, il secondo è una risoluzione del parlamento europeo che condanna tutte le dittature, compresa quella comunista". La discussione, per la cronaca, si è conclusa con la votazione contraria della maggioranza al provvedimento presentato da Pilastri.

Tommaso Carmignani