FRANCESCA CAVINI
Cronaca

Trent’anni di Mac Autoadesivi. La scelta di Antonella Capaccioli: "Alle nuove generazioni va lasciato un mondo pulito"

La fondatrice dell’azienda di Capraia e Limite è stata pioniera della tutela ambientale "Abbiamo creato per primi prodotti privi di solventi. Oggi abbiamo 9 certificazioni"

Trent’anni di Mac Autoadesivi. La scelta di Antonella Capaccioli: "Alle nuove generazioni va lasciato un mondo pulito"

Trent’anni di Mac Autoadesivi. La scelta di Antonella Capaccioli: "Alle nuove generazioni va lasciato un mondo pulito"

Capraia e Limite, 21 giugno – Il traguardo è di quelli memorabili, quindi per festeggiare i trent’anni di attività alla Mac Autoadesivi hanno scelto di regalarsi una cena ’in famiglia’ – più di ottanta persone – con tanto di torta e brindisi finale. Alla guida di Mac Autoadesivi da sempre, visto che ne è la fondatrice insieme a Carlo Gigante, per questo anniversario Antonella Capaccioli fa un bilancio positivo che guarda al futuro.

Quando ha iniziato, la sua era un’idea che sapeva di avventura, oggi è un’azienda internazionale. Su cosa si basa questo successo?

"I miei collaboratori, la sicurezza sul posto di lavoro e operare per la comunità rispettando l’ambiente dentro e fuori dall’azienda".

Tradotto in pratica?

"Partiamo dalla sicurezza nel posto di lavoro, un traguardo che non si raggiunge mai del tutto perché bisogna lavorare per incrementarla continuamente. A marzo scorso, come Confindustria abbiamo firmato un patto per la sicurezza e c’eravamo io come presidente di Confindustria chimica e l’ingegnere Nicolas Degeneteu presidente della chimica di Confindustria Livorno. Per ora hanno aderito 25 aziende, creando un network dove ci scambiamo suggerimenti per nuovi Dpi o per risolvere problemi".

I suoi dipendenti sono fortunati…

"I miei sono collaboratori, non dipendenti. Io me li sento tutti collaboratori, da chi sta agli impianti a chi lavora negli uffici".

Quanti siete?

"Una settantina, abbiamo un contratto a termine che confermeremo a breve. Per tutta l’Europa è un momento difficile e lo abbiamo spiegato ai nostri collaboratori. Credo sia il modo giusto di affrontare le difficoltà. L’operaio in fabbrica a un impianto, di solito non sa cosa c’è prima e cosa c’è dopo di lui, ma se non sa cosa fa e perché, non è motivato. Noi facciamo molta formazione, spieghiamo cosa succede, parliamo spesso in modo che i collaboratori si sentano coinvolti".

Non mi dica che tutti i collaboratori hanno il suo numero di cellulare!

"E’ così. In un’azienda di 70 persone è impegnativo farlo, ma si fa. Alla Sammontana o a Var Group non è possibile, ma da noi sì. Fa parte del nostro modo di organizzare il welfare: è inutile dare un bonus per la palestra se c’è bisogno di soldi extra per pagare le bollette. Ammiro e condivido quello che fanno le grandi aziende, noi siamo più piccoli, possiamo fare altro".

Con le intelligenze artificiali come siete messi?

"Siamo all’inizio, sono utili però vanno dosate con la massima cura".

In che senso?

"Prendiamo il famoso copilot: in ufficio è utile. Fa disegni, formule su Excel che a noi porterebbero via molto tempo. Ma sono convinta che non possa e non debba sostituire le persone. Le IA non potranno sostituire le persone in tutto e dobbiamo comunque stare attenti a non perdere posti di lavoro".

L’ultimo punto fondamentale, la tutela ambientale.

"Siamo stati pionieri in questo rispetto al nostro settore, creando per primi prodotti completamente privi di solventi e sostanze dannose. Oggi abbiamo 9 certificazioni specifiche, compresa l’Emas".

Che significa?

"E’ un sistema completo di rispetto ambientale: come si smaltisce, cosa si ricicla e come ci si comporta in azienda. Per averlo si è sottoposti a ispezioni in cui ti controllano anche i cestini degli uffici. Noi usiamo quelli per la raccolta differenziata e in uno, una volta, hanno trovato un chewing-gum e ci hanno dato un ’alert’".

Il prossimo obiettivo?

"Stiamo chiedendo la certificazione per la parità di genere e una crescita aziendale nel rispetto dell’ambiente e per dare speranza alle prossime generazioni. Non possiamo lasciare loro un mondo così inquinato in eredità".