Troppe chiese malmesse: "Impossibile ormai mantenerle. Dovremo fare delle scelte"

I fondi dell’8x1000 non bastano per conservare l’intero patrimonio storico della Diocesi. Il vescovo Paccosi avvisa: "Sarà necessario decidere cosa tenere e che cosa cedere".

FUCECCHIO

Sempre più dura mantenere tutte le chiese. A fronte di una drastica diminuzione del clero, dello spopolamento delle zone rurali, delle minori risorse disponibili. Nodi questi che sta affrontando la Diocesi con le sue oltre

200 chiese, alcune delle quali non hanno più una comunità di riferimento. Una diocesi con un patrimonio disseminato fra le province di Firenze, Pisa e Pistoia che riguarda da vicino anche Fucecchio e Cerreto Guidi. Ne parliamo con il vescovo Giovanni Paccosi, visto che la Chiesa, anche a livello internazionale già da tempo sta affrontando la delicata questione di quale futuro dare a molti luoghi di culto.

Eccellenza, qual è la situazione in diocesi?

"Noi abbiamo situazioni di strutture chiuse da lungo tempo per tante ragioni e problemi: chiese che è diventato difficile, se non impossibile, mantenere ancora con le risorse a disposizione".

Su cosa può contare la Diocesi per la conservazione del patrimonio immobiliare?

"Sui fondi dell’8 per mille. Noi avremo nel 2024 490mila euro,

come tutte le altre diocesi. A fronte di questo sostegno avevamo presentato progetti, esattamente dieci, per oltre 1 milione e 200mila euro. Riusciamo quindi a portarne avanti tre. L’8 per mille è decisivo anche per la vita della Chiesa: senza quello sarebbe impossibile il sostentamento del clero, come le opere di carità che portiamo avanti".

Rispetto al passato ci sono molte minori entrate?

"Complessivamente anche dal mondo delle Fondazioni e delle banche, per ragioni evidenti, ci sono minori erogazioni per i progetti di conservazione del patrimonio artistico e architettonico. Nonostante, per esempio, sul territorio si siano registrati, anche di recente, interventi significativi. Inoltre anche le offerte nelle chiese sono diminuite sia numericamente che come entità, e questo già da anni".

Ci sono anche qui strutture che sono diventate difficili da mantenere?

"Sarà appunto necessario avviare una riflessione per capire che

strada prendere. Non ci dimentichiamo che una chiesa non è solo struttura: dentro custodisce molto spesso affreschi, tele importanti e statue che devono essere conservate, arredi che necessitano di restauro".

Quindi cosa fare?

"Sarà necessario mettersi a tavolino e prendere delle scelte".

Una chiesa può diventare anche altro?

"Una chiesa può non esaurire la sua funzione quando cessa di essere sede liturgica, ma può trasformarsi in casa d’accoglienza, può avere una destinazione sociale preziosa per giovani, per famiglie, per bisognosi. Ci sono già esempi in questo senso anche nel fiorentino".

Carlo Baroni