Truffa del falso incidente. La nipote scopre il raggiro

Il finto poliziotto: "Suo figlio ha investito una donna incinta e si trova in stato di fermo". L’88enne ha risposto al telefono, ma la giovane ha interrotto la conversazione.

Truffa del falso incidente. La nipote scopre il raggiro

Truffa del falso incidente. La nipote scopre il raggiro

EMPOLI

Una truffa vecchia, ma purtroppo sempre attuale che continua a mietere vittime tra gli anziani anche a Empoli. Per fortuna, stavolta, il diabolico piano del malintenzionato è stato sventato dalla nipote della anziana che si è provvidenzialmente intromessa nella conversazione. Sono le 14 di venerdì scorso quando a casa Rossi (nome di fantasia per tutelare la vittima, ndr) squilla il telefono. A rispondere è la proprietaria, una donna di 88 anni. "Pronto?". Dall’altra parte una voce maschile che si presenta come un funzionario della polizia di Stato. Chiede se stesse parlando con la famiglia Rossi. L’anziana conferma. A qual punto arriva la domanda successiva. "Lei signora ha un figlio?". Altra conferma. A quel punto la truffa può partire. "Le devo comunicare una brutta notizia: suo figlio è in stato di fermo perché ha investito una donna incinta". L’anziana va nel panico, è sconvolta e chiede dettagli. "Ma com’è successo? Non può essere. È partito con mia nuora...". Questa ulteriore informazione permette al malvivente di rinforzare il piano. "Sua nuora è finita in ospedale, non sta bene". L’anziana ha quasi un mancamento. Il caso, però, ha voluto che in casa quel giorno ci fosse la nipote di 22 anni che sentendo il tono concitato della nonna le chiede con chi stesse parlando al telefono. L’anziana le spiega velocemente. A quel punto la ragazza afferra la cornetta e cerca di parlare con l’interlocutore, ma il truffatore sentendo che non c’era più la sua vittima designata interrompe la comunicazione.

Nonna e nipote sono comunque molto preoccupate per quello che è stato riferito loro dallo sconosciuto e così si affrettano a chiamare il presunto investitore. "Ero a Perugia per lavoro con mia moglie quando mi hanno telefonato mia mamma e mia figlia – racconta il figlio dell’anziana donna –. Mi hanno raccontato delle telefonata e le ho tranquillizzate. Mia figlia che è molto sensibile è ancora scossa e mia mamma è ancora molto frastornata". Nonna e nipote hanno poi chiamato il 112. "Una pattuglia dei carabinieri – prosegue il figlio – è venuta a casa per verificare se nei paraggi ci fossero persone sospette. Il controllo ha dato esito negativo. I carabinieri hanno poi parlato con mamma, spiegandole che si trattava di una truffa. Le hanno fornito anche una serie di utili consigli per evitare di cadere in questo tipo di raggiri".

Irene Puccioni