REDAZIONE EMPOLI

Truffatore seriale. Ma è malato . Niente carcere

Un cinquantenne di Fucecchio, affetto da Hiv, evade la pena scontando gli arresti domiciliari. Coinvolto in truffa a negozio di Lucca, aggiunge reati alla sua lunga lista.

Un cinquantenne di Fucecchio, affetto da Hiv, evade la pena scontando gli arresti domiciliari. Coinvolto in truffa a negozio di Lucca, aggiunge reati alla sua lunga lista.

Un cinquantenne di Fucecchio, affetto da Hiv, evade la pena scontando gli arresti domiciliari. Coinvolto in truffa a negozio di Lucca, aggiunge reati alla sua lunga lista.

FUCECCHIO

Oltre 55 reati e una pena complessiva che si avvicina ai 19 anni di reclusione. Lo speciale curriculum appartiene a un cinquantenne residente a Fucecchio, che però non sconterà mai neanche un giorno dietro alle sbarre. L’uomo, infatti, è affetto da Hiv, malattia per la quale si è esentati dalla carcerazione. Starebbe scontando gli arresti domiciliari, ma sapendo di non poter vedere aggravata la situazione, continua a circolare e uscire come se niente fosse. O meglio, continua a delinquere, aggiungendo sempre di più mesi e anni alla sua già cospicua pena. Insieme a un altro uomo, di circa 10 anni di più, infatti, ha truffato uno storico negozio di articoli da giardinaggio di Lucca. I due, una volta entrati nel punto vendita, hanno chiesto informazioni su alcuni modelli specifici e costosi di motoseghe, spiegando come volessero acquistarne ben 4. Una lunga chiacchierata con i dipendenti della rimessa, mostrarsi come clienti simpatici e affabili, quasi affidabili, prima di trovare il modo di mettere a segno il colpo.

Una volta portati nell’auto i 4 attrezzi, per una valore complessivo vicino ai 3mila euro, uno dei due è tornato al negozio portando una disposizione di pagamento della banca, con la prenotazione di un bonifico. Solo alcuni giorni dopo i lavoratori del negozio si sono resi conto che quei soldi non sarebbero mai arrivati, decidendo quindi di rivolgersi ai Carabinieri per sporgere denuncia. Una volta identificati, è stato facile risalire alla storia dell’uomo che per la sua malattia non può essere arrestato e continua a delinquere. L’autorità giudiziaria ha anche fatto perquisire le abitazioni dei due, non trovando però la merce. Arrivati alla conclusione delle indagini, ci sarà il processo.

ia.na.