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La protesta degli operai della Twin Disc
Capraia e Limite, 13 settembre 2016 - A uscire sarà solo chi non si opporrà al licenziamento: 10 dipendenti e non 16 (su 44) e con un incentivo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 27 mila euro. Sono salvi i lavoratori della Twin Disc. E’ stato raggiunto ieri sera, infatti, dopo cinque ore di confronto negli uffici del settore «Servizi per il Lavoro» di Firenze della Regione Toscana, l’accordo per la multinazionale operante nel settore navale di Capraia e Limite. L’azienda, assistita da Confindustria Firenze, si è resa disponibile ad aprire una procedura di mobilità incentivata per un massimo di 10 lavoratori che, come detto, non si opporranno al licenziamento.
Alle 14 di oggi nello stabilimento di via Salani si terrà l’assemblea dei lavoratori che già nei giorni scorsi hanno valutato la possibilità di un’uscita volontaria. Soltanto ad assemblea chiusa l’azienda comunicherà i nominativi delle persone alle quali sarà accordata la mobilità con criterio di volontarietà. «Potrebbero essere 2, 6 o anche tutti, fino ad un massimo di 10, dipenderà dalle esigenze tecnico produttive – chiarisce Iuri Campofiloni di Fiom Cgil –. Non si tratterà comunque più di licenziamenti forzati. Aver siglato l’accordo è un grande successo».
«Siamo soddisfatti – aggiunge Stefano Angelini componente della segreteria Fiom –. Arriva dopo una lunga discussione, che ha visto partecipare i lavoratori a numerose iniziative di sciopero. Con oggi i 16 esuberi annunciati a giugno si sono ridotti di 6 unità e ad uscire saranno solo coloro che non si opporranno al licenziamento. Da domani comincia un nuovo percorso di verifica e di gestione che ha già una data fissata per lunedì 28 di novembre quando il tavolo sarà riconvocato alla presenza del funzionario incaricato della Regione Toscana».
Tra un paio di mesi ci sarà da verificare l’andamento complessivo dell’ex Bcs, facendo il punto sugli investimenti. Va ricordato infatti che l’azienda – un tempo leader nella produzione e distribuzione di impianti nautici – vive da almeno otto anni una situazione di forte difficoltà da imputare ai mancati investimenti e innovazione del prodotto. Misure, queste, che fino ad oggi la direzione ha ribadito non essere previste in futuro. Nell’ultimo anno, da quando la vertenza è iniziata, l’organico è stato ridotto del 25%; uscite gestite sinora con accordi e mediante il ricorso ad adeguati ammortizzatori sociali. «Ringrazio i lavoratori – conclude Campofiloni – per il sostegno e per la determinazione con cui hanno portato avanti la vertenza. Questo risultato dimostra che con la volontà e l’intelligenza delle parti gli accordi possono diventare possibili».
Ylenia Cecchetti