REDAZIONE EMPOLI

Sciopero e ciambelle, la protesta dei dipendenti Twin Disc

"L'azienda non ci abbandoni in alto mare"

La protesta degli operai della Twin Disc

Limite sull'Arno, 28 luglio 2016 - Sedici ‘ciambelle’ colorate, tante quante ne servirebbero – simbolicamente – per salvare i lavoratori della Twin Disc a rischio licenziamento. Salvagenti e braccioli per non lasciare affondare i dipendenti di via Salani e le loro famiglie, per non lasciare gli operai in balia delle onde, in un mare di incertezze e di preoccupazioni. E’ stata una protesta singolare, scenografica e in pieno clima vacanziero, quella messa in piedi ieri dalle 9, 30 alle 11, 30 dai dipendenti dell’azienda di Limite sull’Arno operante nel settore nautico.

C’è poco da ridere e da scherzare,la situazione è drammatica. Ma per farsi sentire, per manifestare contro la volontà del management aziendale di esternalizzare la produzione e di portare avanti la procedura per 16 esuberi, 38 dei 44 lavoratori hanno deciso di scioperare. E lo hanno fatto in chiave ironica chiedendo ancora una volta di essere ascoltati. Davanti allo striscione appeso ai cancelli di ingresso dello stabilimento – con i dirigenti chiusi nelle loro stanze a seguire impassibili lo svolgersi della protesta dalle vetrate – il gruppo di lavoratori guidati dal sindacato ha annunciato un presidio in programma per domani. Questa volta davanti al Comune di Capraia e Limite per chiedere di essere ricevuti dal sindaco Alessandro Giunti, che si è sempre interessato alla vicenda. Ma soprattutto per richiedere un intervento alla Regione Toscana.

«Chiediamo alla multinazionale americana investimenti in innovazione del prodotto, l’utilizzo degli ammortizzatori sociali ancora disponibili ed il ritiro dei 16 licenziamenti – ribadisce Iuri Campofiloni della Fiom-Cgil –, Cercheremo in tutti i modi di rimanere a galla. La nostra parte, in questo anno di trattativa, l’abbiamo fatta: il ridimensionamento degli spazi e dell’organico e l’uscita di 12 dipendenti hanno permesso un notevole abbattimento dei costi. Ma cosa abbiamo ottenuto in cambio? Altri 16 esuberi, in periodo feriale, tra l’altro, quando la fabbrica è chiusa e i lavoratori non possono sedersi al tavolo di discussione». La procedura scade il 2 di settembre, e intanto c’è un’altra novità: «L’azienda – dichiara Campofiloni – non concederà più permessi ai delegati sindacali dei lavoratori per prendere parte ad altri momenti di confronto. Ci tolgono anche questo». Per solidarietà sono arrivati a Limite anche l’assessore alle politiche sociali Rosanna Gallerini e le Rsu della Colorobbia di Montelupo.