EMPOLI
Completamente fuori controllo perché ubriaco ha fatto volare sedie e tavolini costringendo addirittura una delle titolari a chiudersi dentro il locale per evitare di essere colpita. Caos e paura all’ora dell’aperitivo al Dopolavoro ferroviario di Empoli quando un giovane straniero, di origine tunisina, martedì scorso, poco dopo le 19, si è presentato in evidente stato di ebrezza e ha seminato il panico. Dentro e fuori dal locale alcuni clienti stavano consumando l’aperitivo. Il giovane visibilmente alterato ha iniziato a rovesciare sedie e tavolini facendo letteralmente volare anche una tazzina e una posacenere. "Mi sono spaventata e ho chiamato i carabinieri – racconta Antonella Macrì, una delle titolari – Quando sono arrivati
nel frattempo si era allontanato, ma poi è tornato e ha iniziato a inveire contro di loro. Sono stati molto bravi: lo hanno fermato e portato via. Purtroppo – prosegue Macrì – c’è qualcosa che non funziona nella giustizia perché quel ragazzo è lo stesso che lunedì scorso è venuto prima a far confusione, sempre ubriaco, nel mio locale e poi è rimasto coinvolto nella rissa in piazza Don Minzoni (tra l’altro pare sia anche lo stesso che ha effettuato insieme ad altri la rapina impropria di martedì sera ai danni di un negozio di abbigliamento in centro, ndr). Avevo saputo che era stato arrestato ma è ancora in circolazione".
Al Dlf la misura è colma. "Certi soggetti creano cattiva immagine al quartiere. Nessuno vuole più avviare un’attività in zona stazione – sottolinea Antonella Macrì – Anche le telecamere delle tv nazionali vengono a raccontare il degrado, così non si può andare avanti. Quelle pochissime attività ancora aperte rischiano di chiudere. Io per prima, dopo anni di sacrifici, potrei fare le valigie e andarmene. E non lo trovo giusto".
Soluzioni? "Innanzitutto chi non rispetta le regole se ne deve andare via. Evidentemente sono persone che non vogliono integrarsi. E poi in zona stazione è necessario un presidio di polizia fisso. Soprattutto nelle ore serali. Spesso mi sono trovata a mandare fuori dal locale persone già alterate che volevano da bere. Non sai mai chi ti trovi di fronte, se potrebbe reagire, se è armato. Ma penso anche: e se allontanandosi dal mio locale incrociasse una ragazzina o una persona anziana? Sono domande che mi faccio spesso e mi spaventano. Primo o poi temo che qualcuno si farà male se non troviamo una soluzione".
Irene Puccioni