
La presentazione dell’opera
"Un tesoro ritrovato. Siamo anche contenti di averlo potuto fare intercettando fondi del Ministero della Cultura", spiega Emanuele Parrini, dalla parrocchia di Lucardo, l’antico borgo d’altura nel comune di Montespertoli. Si riferisce all’antico Crocifisso ligneo cinquecentesco che si trova nella chiesa di San Martino, importante monumento risalente al medioevo. Il fatto che siano approdati fondi da Roma spiega il valore intrinseco dell’opera.
"Era un Crocifisso da processione, in un lontano passato probabilmente anche caduto – conclude Parrini –.
È di grande pregio ed aveva bisogno di restauri. Siamo orgogliosi: è la quarta opera che abbiamo ripristinato nel giro di pochi anni nella nostra chiesa". Il restauro è stato presentato in via ufficiale dalla parrocchia dei Santi Martino e Giusto a Lucardo, con il patrocinio del Comune. Sono intervenuti il sindaco Alessio Mugnaini, la storica dell’arte Francesca Guarducci e la restauratrice Francesca Leolini della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Firenze.
Presenti anche i restauratori Sandra Pucci, Francesco Bartolommei e Luigi Nieri, che sono entrati nei dettagli dell’intervento conservativo. Tra i rappresentanti della comunità parrocchiale, appunto Emanuele Parrini. Il restauro dell’opera è stato appunto reso possibile – come sottolineato dal sindaco – grazie al finanziamento del Ministero della Cultura e si è svolto sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza.
Come accennato, anche se mostra interventi dei secoli successivi, la chiesa di San Martino è di antichissima origine. L’iniziativa difatti è avvenuta nel contesto di un più ampio ciclo di eventi promossi dalla Parrocchia di Lucardo con l’obiettivo di portare "nuova luce" negli spazi ecclesiali, attraverso opere di ristrutturazione, valorizzazione del patrimonio artistico e attività di coinvolgimento della cittadinanza. Un percorso che unisce bellezza, cura e spiritualità, restituendo alla collettività luoghi vivi e accoglienti. Ora, sarebbe importante il recupero del borgo.
Andrea Ciappi