BRUNO BERTI
Cronaca

Un fondo di 70 milioni per l’associazionismo

Lo prevede il decreto Ristori 2. Sul dossier ha lavorato il senatore del Pd Dario Parrini. "Contributi anche ai circoli dell’Arci"

di Bruno Berti

Tra le attività bersagliate dal Covid ci sono anche le Case del popolo, fra servizi bar chiusi, impossibilità di fare attività di ristoro e assenza di provvidenze, a differenza di quelle, magari inadeguate ma esistenti, stabilite per i ‘normali’ bar e ristoranti. Di questi problemi si è interessata l’associazione di categoria, l’Arci, insieme alla consorelle di area cattolica e laica per gli altri circoli. Ma in pista è scesa anche la politica.

Da noi si è dato molto da fare il senatore del Pd Dario Parrini, consapevole del ruolo sociale, culturale e politico che hanno giocato, e possono ancora giocare, le Case del popolo. D’altra parte l’attuale parlamentare è cresciuto politicamente nel mondo dei circoli Arci, quei punti di riferimento sociali tornati a nuova vita alla fine del regime fascista, al cui interno si trovavano le sedi dei partiti di sinistra, che un tempo si chiamavano sezioni, mentre adesso ci sono i circoli del Pd. E da noi, il tratto è tipico della Toscana e dell’Emilia, le regioni rosse della Prima Repubblica, le Case del popolo sono veramente tante. Nei nostri undici comuni se ne contano 70, con circa 11.000 associati, numeri pesanti che parlano del ruolo giocato nella la società dell’Empolese Valdelsa.

Parrini ci ha lavorato da tempo, e adesso stanno arrivando i risultati, che fanno tirare, crediamo, un bel respiro di sollievo ai dirigenti dell’Arci e ai tesserati. "E infatti nel decreto Ristori 2 – dice il senatore – c’è lì’istituzione di un fondo di 70 milioni che permetterà di erogare contributi specifici anche alle organizzazioni di volontariato (quindi Case del popolo e non solo, ndr) colpite dagli effetti della pandemia. E’ un risultato che ha un grande significato civile e sociale. Sono fiero di aver contribuito a concretizzarlo".

Ma non è finita qui. Parrini si è adoperato anche, come richiesto dall’associazionismo toscano, per collocare le attività di somministrazione "in assoluta equità – spiega il senatore – fra le attività di ristorazione e i circoli. I centri ricreativi potranno effettuare, esclusivamente a favore dei rispettivi soci, la consegna a domicilio e l’asporto, fino alle ore 22, con divieto di consumare quanto acquistato sul posto e nelle vicinanze". Poi un richiamo all’attenzione al virus. "Una riapertura parziale delle attività che non deve però farci abbassare la guardia: continuiamo a limitare le occasioni di contatto".

Con le misure richieste dal mondo dell’associazionismo su cui Parrini si è impegnato, dirigenti e soci possono guardare con molto meno sconforto al futuro. In un primo momento, infatti, la prospettiva era quella di chiudere le attività ricreative e di somministrazione. Un altro blocco avrebbe creato problemi gravissimi al ‘pianeta’ delle Case del popolo, giungendo a provocare, il timore era stato fatto presente, la chiusura di punti di aggregazione sociale, anche al di là delle appartenenze politiche, che hanno improntato di sé la nostra zona. Adesso, almeno, un aiuto concreto sta arrivando, creando i presupposti per continuare a giocare un ruolo sul territorio.