CARLO BARONI
Cronaca

"Un milione di cose più una". Un grazie ai bambini della città dal cantante Lorenzo Baglioni

Un video-messaggio dell’artista alla sindaca Donnini per fare i complimenti agli alunni. Il coro aveva cantato la canzone per la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo

L’artista Lorenzo Baglioni

L’artista Lorenzo Baglioni

Fucecchio, 8 aprile 2025 – La mattina si era aperta e chiusa con la canzone di Lorenzo Baglioni, “Un milione di cose più una“, che tratta proprio il tema dell’autismo e che tutti gli studenti hanno intonato a gran voce. È stata cantata a Fucecchio dai ragazzi della scuole proprio davanti l’installazione di Marco Cavallo, simbolo per tutte le persone affette da malattie e disagio mentale, accompagnata dai tanti sorrisi di bambini e ragazzi. E’ l’evento che si è tenuto nei giorni scorsi in piazza Montanelli in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. Una esibizione che non è passata sotto silenzio. Proprio il cantante ha mandato un video messaggio alla sindaca Emma Donnini che lei, a sua volta, ha reso pubblico sui social.

"Un videomessaggio per ringraziare ed abbracciare tutti i bambini e le bambine che nella piazza di Fucecchio hanno cantato la mia canzone “Un milione di cose più una“ – dice il cantante – Ho visto quei video e mi hanno veramente emozionato, mi hanno riempito il cuore di gioia. Grazie, grazie, grazie". Fiorentino di nascita, Lorenzo Baglioni è un cantante, attore, autore e comico. Dopo la laurea in matematica all’Università degli Studi di Firenze, e dopo aver insegnato per alcuni anni nelle scuole superiori, nel 2012 decise di dedicarsi a tempo pieno al mondo del teatro e dello spettacolo. Ed arrivo il successo. Nel marzo del 2014 debuttò il suo primo spettacolo originale. La canzone cantata a Fucecchio, bellissima, nasce dalla volontà di raccontare cosa c’è oltre l’autismo, di raccontare la persona oltre la sua condizione. Racconta l’autismo partendo da una prospettiva positiva, propositiva. E lo fa benissimo. E molto bene, appunto, l’hanno fatto anche i bambini della città.