
Un piccolo baby boom. La natalità è in crescita. Al San Giuseppe oltre novecento parti
EMPOLI
Natalità in crisi? A Empoli i numeri parlano di una controtendenza. Il direttore del punto nascita Matteo Pieri fa il bilancio di un anno di attività nel reparto di Ostetricia e ginecologia del San Giuseppe.
Dottore, quanti sono stati i nati nel 2023 fino ad oggi?
"Alla data dello scorso 12 dicembre nel nostro reparto abbiamo avuto 926 nuovi nati, quindi 37 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il trend , dunque, sembra in leggero aumento".
Quante sono state le donne straniere che hanno partorito al San Giuseppe durante questo anno?
"Le neo mamme straniere sono state 370, il 39 per cento circa del totale. Le nazionalità prevalenti delle donne che hanno scelto l’ospedale di Empoli per partorire sono Albania 106, seguito da Marocco 65, Senegal 46, Cina 35, Georgia 29 e Nigeria 16".
Quanti parti naturali e quanti cesari sono stati eseguiti?
"Per via vaginale ci sono stati 757 parti e 169 con taglio cesareo, quindi il 18,2 per cento sul totale delle nascite. Ci sono stati anche parti in acqua".
Ci sono stati neonati deceduti alla nascita?
"Non ci sono stati neonati deceduti alla nascita".
Il partoanalgesia è una scelta o richiesta in aumento tra le partorienti?
"La richiesta o scelta della partoanalgesia è in linea con quella dello scorso anno. Le partoanalgesie eseguite sono state 210 nel 2022, 212 nel 2023, sempre alla data del 12 dicembre".
Ci sono stati anche parti podalici?
"Non ci sono stati parti podalici".
Da quante e quali figure è composto lo staff del “punto nascite” di Empoli?
"Lo staff è composto da 14 medici, 38 ostetriche, 16 Oss ed ausiliarie".
Ci sono delle novità introdotte nel reparto in termini di servizi e assistenza alle gestanti e alle puerpere?
"Abbiamo aumentato e riorganizzato le sedute dell’ambulatorio gravidanze a rischio. Abbiamo potenziato l’ambulatorio prechirurgico ostetrico: un ambulatorio a cadenza settimanale dove, in linea di massima, si eseguono colloqui con pazienti che hanno già eseguito uno o più taglio cesareo al fine di illustrare loro rischi e benefici sulla modalità del futuro parto (soffermandoci sulla possibilità di poter avere un parto vaginale anche dopo pregresso taglio cesareo) e pazienti con feto in presentazione podalica per illustrare loro la possibilità di eseguire il rivolgimento per manovre esterne del feto. Il tutto finalizzato a ridurre il tasso di taglio cesareo. In puerperio è stato attivato l’ambulatorio “puerperale neonatale” dove tutte le pazienti vengono inviate, nel post partum, per la presa in carico territoriale sia della donna sia del neonato. Sempre in puerperio per le donne che presentano fattori di rischio, è stato attivato l’ambulatorio di “cura e riabilitazione del pavimento pelvico”".
Irene Puccioni