di Simone Cioni
Quattordici anni, sorriso contagioso, una smisurata passione per la ginnastica ritmica e un sogno nel cassetto. Anzi no... Perché quel sogno Carlotta Fulignati lo ha appena realizzato, debuttando in Nazionale. La giovane atleta montelupina è infatti stata convocata per il tradizionale bilaterale Italia-Francia andato in scena a Desio (Mb) e che ha visto le azzurre trionfare grazie anche all’apporto di Carlotta. Insieme ad altre tre atlete, infatti, la ginnasta montelupina ha sbaragliato la concorrenza nella sfida tra i team giovanili con una sontuosa prestazione al nastro, benché non sia il suo attrezzo preferito. "L’esercizio che mi piace di più, in cui davvero mi diverto, sono le clavette – racconta Carlotta –, ma sto rivalutando anche il nastro". Una soddisfazione enorme poter calcare la pedana al fianco dei suoi idoli Sofia Raffaeli o Viola Stella. "Quando ho ricevuto la chiamata ero felicissima – ammette –. Poter rappresentare l’Italia è stata un’emozione fortissima e sono molto soddisfatta di com’è andata, sia per la gestione dell’ansia da gara, che per la prestazione". Carlotta ha iniziato a salire in pedana all’età di 4 anni. "Da piccolina in casa non stavo mai ferma – spiega – e così decidemmo di provare questo sport, che ho finito per amare". Ad avvicinarla a questa disciplina, al pari della sorella maggiore Gaia che adesso è nello staff tecnico dell’Asp Montelupo del presidente Elio Canzano, è stato papà Miscel, prematuramente scomparso a giugno 2019, e a cui Carlotta ha dedicato questo primo grande traguardo. "Io ho fatto danza classica, era mio marito l’appassionato di ginnastica – racconta mamma Maria –, e Carlotta ce l’ha nel sangue, quante volte da piccola la trovavamo sul divano a vedere la tv a testa in giù – sorride –. A Desio è stato bellissimo. Mi ha fatto un certo effetto vedere il suo nome sotto la scritta Italia".
La ginnastica è uno sport che richiede grande sacrificio a ragazzine molto giovani, che per stare ad alto livello devono imparare a far incastrare tutti i pezzi del puzzle. "È complicato – ammette Carlotta – ma alla fine la ginnastica è uno stile di vita e io riesco a ritagliarmi spazio anche per la mia vita sociale e per la scuola. Non mi pesano i sacrifici che devo fare perché se ti impegni alla fine vieni ripagata. Come mi definirei? Testarda e allegra. Quando qualcosa non mi riesce mi arrabbio e riprovo finché non ci riesco – insiste – ma sempre con il sorriso sulle labbra". Carlotta è una delle tante giovani promesse dello sport italiano a far parte del progetto studenti-atlenti, che consente a questi aspiranti campioni di poter saltare dei giorni di scuola senza ripercussioni. "Per il livello a cui è arrivata Carlotta, non bastano più 4 ore di allenamento tutti i giorni – spiega l’allenatrice Natalia Krivosheina – ma dobbiamo lavorare fino a 6/8 ore perché preparare un esercizio tra montaggio della musica e sviluppo tecnico delle evoluzioni, porta via tempo ed energie. Tutto questo lavoro deve essere infatti riportato al meglio in un minuto e mezzo di esibizione e vi assicuro che non è facile, ma per ora Carlotta sta facendo un lavoro eccezionale".
Al netto di diverse assenze, però, il rendimento scolastico di Carlotta non risente minimamente del suo grande impegno sportivo. "Quando torno dagli allenamenti prima di tutto faccio i compiti, poi mi dedico alle mie amiche". Precisa. "Non ha mai dato nessun tipo di problema e infatti sono contenta che possa anche vivere la vita di una qualsiasi ragazzina della sua età, altrimenti sono convinta che pure la ginnastica diventerebbe un peso". Le parole di mamma Maria. Nel prossimo weekend Carlotta Fulignati sarà impegnata con la sua attuale società, il Terranuova (dove alterna gli allenamenti al Pala Bitossi), nella terza prova di Serie A, ma tutta Montelupo non vede l’ora di rivederla in azzurro.