REDAZIONE EMPOLI

"Una volta mi telefonò per dirmi in bocca al lupo"

Massimiliano Cappellini racconta i suoi anni al Milan. Il ricordo di Fabrizio Corsi

"Una volta mi telefonò per dirmi in bocca al lupo"

di Simone Cioni

"Alla famiglia, all’Ac Monza e a tutti i suoi cari vanno le più sentite condoglianze da parte di tutta la nostra società in questo momento di grande dolore". Così il messaggio ufficiale dell’Empoli Calcio, con cui la società ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di Silvio Berlusconi. "È stato un grande protagonista del nostro tempo – lo ricorda il presidente azzurro Fabrizio Corsi –, un innovatore in tutti i campi della sua attività, una personalità che ha segnato in positivo la storia del calcio, dello sport e del nostro Paese, arrivando fino ai massimi livelli".

Nel club azzurro, però, c’è anche chi ha vissuto proprio la nascita dell’era Berlusconi al Milan. Si tratta dell’attuale capo degli osservatori, Massimiliano Cappellini. "Ho vissuto il passaggio di consegne da Farina a Berlusconi quando, quindicenne, mi stavo affacciando in prima squadra – racconta Cappellini – Mi ricordo come una volta rilevata la società volle conoscere tutti, anche i ragazzi come me, nonostante quel Milan fosse pieno di campioni. Ecco, una delle maggiori qualità che ricordo di lui è proprio quella di mettere a proprio agio le persone. Anche quando ci siamo incontrati dopo che ho lasciato il Milan ha sempre avuto premura di venire a salutarmi".

"Subito dopo il suo arrivo, mi ricordo che ristrutturò Milanello – aggiunge ancora Cappellini – costrui altri campi e dette un’organizzazione alla società che ai quei tempi non si vedeva da nessuna parte. Sicuramente un precursore del calcio moderno, che con il suo modo di fare ha cambiato la fisionomia dei club calcistici – prosegue il dirigente dell’Empoli – Ho avuto la fortuna di vivere la conquista della sua prima Coppa Campioni nel 1989 e mi ricordo come, seppur non sempre presente fisicamente, aveva questa capacità di far percepire a tutto l’ambiente che lui c’era ed era attento alle vicende della squadra".

Un aneddoto, però, è rimasto particolarmente impresso a Massimiliano Cappellini: "Ero a Parigi con la Nazionale Under 16 – conclude – e alla vigilia della finale dell’Europeo di categoria mi squilla il telefono in camera, a quei tempi ancora non c’erano i cellulari, e all’altro campo della cornetta una voce femminile mi dice: “sono la segretaria di Berlusconi, che le vorrebbe parlare“. Lì per lì penso ad uno scherzo, ma poi me lo passa e mi fece il suo “in bocca al lupo“ per la partita. Nonostante tutti i suoi impegni aveva trovato il tempo per farmi sentire il proprio appoggio".