Montelupo Fiorentino (Firenze), 8 gennaio 2025 – Due rapine a mano armata in quattro giorni, due episodi violenti ai danni di altrettante gioiellerie distanti appena un chilometro l’una dall’altra. Dopo il colpo messo a segno al Punto Oro di via della Pace nella mattina del 3 gennaio scorso, Montelupo Fiorentino torna nel mirino dei malviventi con un assalto molto simile nelle modalità, anche se al momento non vi è certezza che i due casi siano collegati. A farne le spese ieri poco prima delle 10 è stata la gioielleria Mariano Tombelli in via Poggio alle Donne, nella frazione delle Graziani. Una zona residenziale di paese, a due passi dalla scuola materna e dal campo sportivo, un contesto tranquillo almeno fino a quando tre banditi a volto scoperto hanno fatto irruzione nel negozio.
Stando a una prima ricostruzione, i banditi sarebbero entrati nella gioielleria fingendosi clienti e facendosi aprire la porta dalla moglie del titolare, che in quel momento si trovava sola al bancone. Dopo pochi minuti, avrebbero estratto due pistole puntandone una contro la donna e facendo razzia dell’oro contenuto in vetrina e in cassaforte. Per evitare che la titolare della Mariano Gioielli - attività a gestione familiare che si occupa di produzione e assistenza - tentasse la fuga, i rapinatori l’avrebbero immobilizzata con violenza, prendendola per i capelli e gettandola a terra. Guadagnandosi il tempo per svaligiare i locali, avrebbero arraffato monili in oro e argento del valore ancora da quantificare. Un colpo grosso, considerando il periodo delle festività e gli articoli custoditi tra merce da consegnare o riparare e regali da cambiare. Solo dopo la fuga dei tre a bordo di un’auto sfrecciata per le vie della frazione - secondo alcuni testimoni - a folle velocità, la negoziante è riuscita a chiedere aiuto al figlio (l’abitazione di famiglia è proprio dietro al locale) e ad allertare le forze dell’ordine.
Un quarto d’ora di terrore, una rapina consumata in pieno giorno, che ha richiamato l’attenzione dei residenti e di alcuni parenti dei titolari, tra i primi ad accorrere sul posto. «E’ il far west, qui - giura una familiare dei Tombelli - Abbiamo già subito furti in appartamento e avevamo affidato il nostro oro, per paura di altre visite indesiderate, alla cassaforte del laboratorio, pensando fosse in sicurezza. Ora non abbiamo più nulla». Ad aiutare gli investigatori - indagano i carabinieri della Compagnia di Montelupo Fiorentino - potrebbero essere le telecamere di videosorveglianza di alcune abitazioni vicine. E’ caccia aperta agli assalitori il cui colpo potrebbe avere delle analogie con quanto accaduto pochi giorni fa sempre a Montelupo Fiorentino.
A far visita ai Tombelli, entrambi mastri orafi, ieri sono arrivate anche le proprietarie del Punto Oro. Un incontro nel segno della solidarietà, per confrontarsi sulle vicende vissute e portare conforto reciproco. Anche in quel caso i malviventi fecero irruzione - armati di pistola ma incappucciati - minacciando la titolare per poi fuggire senza lasciare traccia. Il nodo sicurezza è tra i temi caldi in tutto l’Empolese Valdelsa, ora più che mai a Montelupo. E l’amministrazione comunale - sul luogo della rapina ieri è arrivato il vicesindaco Francesco Desii - ha chiesto supporto al Prefetto. I recenti fatti di cronaca hanno indotto il sindaco Simone Londi a chiedere misure urgenti. «Ho deciso di scrivere al Prefetto - dichiara Londi - affinché la situazione venga affrontata urgentemente nell’ambito del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e per chiedere un incremento della presenza di pattuglie a supporto delle forze dell’ordine di Montelupo in modo da scongiurare episodi analoghi da parte di chi sembra aver preso di mira questo territorio che prima di oggi non aveva conosciuto, nel recente passato, rapine a mano armata alla piena luce del sole». Come sindaco delegato dall’Unione, alla Polizia Municipale, Londi ricorda che quest’anno ci sarà un aumento di almeno 8 unità. «I nostri agenti di Polizia Municipale collaborano settimanalmente con il comando del Carabinieri, che ringrazio per il lavoro svolto ogni giorno. Tutto questo però non è sufficiente».