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Una foto panoramica della zona industriale del Terrafino (Gasperini/Germogli)
Il Piano strutturale intercomunale è un atto di governo del territorio destinato alla pianificazione territoriale. Non riguarda esclusivamente le aree residenziali, produttive e rurali, ma si compone anche di approfondimenti legati al rischio idraulico e sismico. Con l’approvazione nel consiglio comunale empolese di giovedì sera del documento di controdeduzione alle osservazioni e contributi del Piano Strutturale Intercomunale, il territorio di Empoli si allinea a quanto approvato anche negli altri comuni dell’area (Cerreto Guidi, Capraia e Limite, Montelupo e Vinci) per confermare questa tappa intermedia verso l’approvazione finale. Il Piano ha un procedimento laborioso, a tutela della cittadinanza e delle varie autorità coinvolte, e, nel caso empolese, delinea lo sviluppo di cinque comuni d’area.
Empoli è il Comune capofila che, dal 2017, anno in cui è stato scelto il percorso della pianificazione territoriale da gestire in modo associato, coordina il Psi denominato “della Città e Territori delle Due Rive“, in riferimento all’Arno. Prima dell’adozione del Piano, sono stati raccolti anche contributi mediante Avviso pubblico per la presentazione di proposte, inseriti nel più ampio percorso partecipativo, durato otto mesi sul territorio.
"Siamo arrivati a un traguardo importante – dice il sindaco Alessio Mantellassi –, dopo tutti gli adempimenti del caso abbiamo votato le osservazioni e i contributi pervenuti, chiudendo la fase cominciata con il percorso partecipativo. Ringrazio gli uffici, le amministrazioni degli altri quattro Comuni e chi ha inviato i propri contributi perché ha arricchito questi documenti di materiale utile per lo sviluppo del territorio".
"Noi non vogliamo tornare indietro da questa pianificazione – aggiunge –: sarebbe un danno enorme all’economia del territorio. Sono tanti i cittadini, le imprese e le persone che stanno aspettando il rinnovo degli strumenti urbanistici. Bisogna fare bene e veloce".
Su alcune aree tema di discussione negli scorsi giorni, il primo cittadino afferma: "Chiaro è che queste osservazioni approvate dimostrano, anche con supporto tecnico, che il Terrafino viene confermato nella sua destinazione e viene ampliata in modo molto preciso e chiaro l’area del Castelluccio, nelle zone già previste. Il fraintendimento della ‘zona viola’ che avrebbe reso industriale da Marcignana a Bassa, passando per Pagnana e Terrafino è chiarito. Il Piano strutturale non può farlo e non si farà. L’unica espansione è quella del Castelluccio limitatamente ad alcune aree, a fianco dell’area industriale. L’abitato di Marcignana e Pagnana resteranno con le destinazioni attuali e non ci saranno aree industriali interne". Critica invece la posizione di FdI con i consiglieri Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefanoche si sono astenuti. "Concordiamo su aspetti come l’individuazione di tre aree produttive per risparmiare suolo – dicono –, ma nella successiva pianificazione di dettaglio servirà un bilanciamento tra sviluppo economico e protezione ambientale". Critiche alle modalità della discussione per "tempistica e accesso documenti".