GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

Urla e bengala per strada: "Azione contro il vigilante. Volevano occupare l’edificio"

Proseguono le indagini sullo strano caso di via Marx. L’ipotesi-choc

Proseguono le indagini sullo strano caso di via Marx. L’ipotesi-choc

Proseguono le indagini sullo strano caso di via Marx. L’ipotesi-choc

Le persone di origini straniere che urlavano, brandendo mazze e martelli ed accendendo fumogeni, cercavano a quanto pare di entrare all’interno dell’edificio dell’ex-mensa usato abusivamente come dormitorio. E una volta constatato come gli ingressi fossero stati sbarrati, avrebbero dato in escandescenza. Questa la motivazione che, stando ad una prima ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine e resa nota dall’amministrazione, sarebbe alla base di quanto avvenuto nella notte dello scorso venerdì in via Carlo Marx. A segnalare l’accaduto era stato un passante, Saverio Piazza, il quale aveva documentato la scena. "Era un gruppo di cinque o sei persone, urlavano nella loro lingua. Accendevano bengala e si sono posizionati in mezzo alla strada con armi come mazze e martelli, generando una situazione di grande tensione – ha spiegato – non voglio assolutamente farne una questione etnica, né fare polemica. Ho voluto segnalare quello a cui ho assistito perché conosco bene la zona del Barrino ed è sempre stata piuttosto tranquilla. Avevo allertato le forze dell’ordine, chiedendo un intervento".

Stando a quanto si apprende, a seguito della segnalazione, una macchina delle forze dell’ordine sarebbe partita da Castelfiorentino per andare a monitorare la situazione, ma non sarebbe arrivata a Certaldo in quanto ne sarebbe stata richiesta la presenza sul territorio per un’altra emergenza. Ed una volta compiuta questa operazione, la situazione in via Marx si era ormai normalizzata. Le indagini hanno permesso di contestualizzare l’episodio, per una vicenda che sarebbe partita nelle scorse settimane: l’azienda impegnata nella ristorazione, attuale titolare dell’ex-mensa, messa al corrente dell’occupazione di parte dei locali, aveva a quanto pare deciso di chiuderne gli accessi e di assumere una guardia giurata. Ecco quindi che l’azione di venerdì scorso sarebbe stata una sorta di protesta da parte degli ex-occupanti: due di loro avrebbero acceso i fumogeni e iniziato ad urlare per attirare l’attenzione della guardia, mentre gli altri avrebbero provato ad entrare nello stabile. "A seguito di alcune segnalazioni avevamo effettuato un sopralluogo insieme alla polizia municipale – ha confermato il vicesindaco Simone Scardigli – la ditta è stata informata della situazione e ha agito di conseguenza. L’intenzione è di lavorare a un eventuale progetto di recupero e riutilizzo dell’immobile".

G.F.