Verde, rifiuti, impianti. Progetti a confronto nella sfida a sinistra tra i due candidati

Salario minimo e alloggi Erp uniscono, il piano operativo e gli eventi dividono. Masi: "No a una società multiservizi finalizzata alla quotazione in borsa". Mantellassi: "La piscina comunale? Pronti a valutare la gestione privata".

Verde, rifiuti, impianti. Progetti a confronto nella sfida a sinistra tra i due candidati

Verde, rifiuti, impianti. Progetti a confronto nella sfida a sinistra tra i due candidati

Punti fermi e visioni differenti ma anche battaglie comuni e obiettivi che coincidono, seppur con sfumature diverse. Benvenuti al ballottaggio tutto a sinistra fra Alessio Mantellassi (centrosinistra) e Leonardo Masi (forze di sinistra e M5S). Diversi sì, ma non in tutto. Entrambi hanno proposte ben definite, due visioni di Empoli diverse ma non lontanissime tra loro. Abbiamo scandagliato i due programmi e cercato di fissare i concetti sui temi principali per la città del domani chiedendo ai due candidati sindaci di rispondere in maniera secca: sì o no.

Tra i temi più roventi c’è la questione Multiutility e la quotazione in borsa. Per Mantellassi l’adesione non è in dubbio ma la "quotazione in borsa è un capitolo a sé". E chiarisce: "Per noi non è necessaria. L’importante è che, anche con misure alternative, si trovino le risorse per fare gli investimenti". Sull’adesione invece Masi spiega: "Sì a una società multiservizi, ma non così. Non vogliamo una grande gestione sparpagliata che sembra non seguire un senso di organizzazione ottimale. Questa Multiutility non garantisce una migliore gestione ma è finalizzata alla quotazione in borsa". Per la quale il no di Masi è categorico.

Come è no per l’approvazione definitiva del piano operativo comunale. "È figlio legittimo del piano strutturale e noi vogliamo riguardare la pianificazione urbanistica – spiega Masi –. Siamo contro un nuovo consumo di suolo dove non è necessario". Opposta la posizione di Mantellassi: "Bisogna concludere il lavoro iniziato in consiglio comunale, ho approvato il piano e sono pronto a rifarlo gestendo la parte integrativa e magari migliorativa del piano che prevede nuove aree per servizi e nuovo verde, con risposte in termini di viabilità e sosta nelle frazioni".

Divide anche la questione degli impianti sportivi. Mantellassi apre alla gestione privata della piscina comunale ("la proprietà deve rimanere pubblica ma siamo pronti a valutare la presenza di un privato con la formula del project financing, ammesso che si garantisca la continuità del personale"), Masi invece chiude: "Ci impegneremo per evitare la privatizzazione dell’impianto e della società che la gestisce. Il Pd invece in consiglio comunale ha votato una mozione presentata dalla destra a favore della gestione privata".

Più simili invece le posizioni sullo stadio Castellani. Nel suo programma Masi lo dice in maniera evidente: "Sì a una ristrutturazione, no alla creazione di un nuovo grande centro commerciale". Posizione simile per Mantellassi: "Siamo favorevoli al restyling, anche in questo caso con lo strumento del project financing – specifica –. Preferiamo che nei nuovi volumi ci siano servizi magari legati allo sport anziché un grande centro commerciale".

Tengono banco anche le proposte per il commercio e tra i temi che hanno fatto più discutere c’è l’ordinanza anti kebab della sindaca Barnini. Mantellassi è pronto a replicarla "se mi dovessi trovare nelle condizioni in cui le autorità mi dicono che ci sono situazioni fuori norma che generano difficoltà concentrate in alcune aree". Opposta la posizione di Masi che invece attacca: "Quell’ordinanza è limitata a tipologie di aziende che sono straniere – osserva –. A Empoli c’è senz’altro bisogno di riguardare le autorizzazioni e gli orari di chiusura delle attività a seconda della loro tipologia, ma non può essere un’azione contro dieci attività".

Anche gli eventi in città si declinano in visioni differenti. "Noi siamo per gli eventi – spiega Masi – ma con l’amministrazione che abbia un ruolo non solo di finanziatore ma anche di attore attivo nella costruzione degli eventi. Un’amministrazione che rappresenti tutti i possibili interlocutori e non solo una parte". Questa invece la linea di Mantellassi: "Le risorse per gli eventi non sono buttate via ma soldi che servono per vivacizzare il centro. Non si deve fare il copia-incolla dell’impostazione attuale ma migliorare e rinnovare l’offerta lavorando sulla fascia autunnale e coinvolgendo alcune zone fuori dal centro".

Soluzioni diverse ma anche impegni e promesse che mirano agli stessi risultati. Entrambi i candidati vogliono una città più verde e l’introduzione del salario minimo a 9 euro. Tutti e due, anche se con spigolature diverse, intendono rivedere il sistema di raccolta porta a porta, investire risorse per migliorare i servizi, sono pronti a destinare fondi comunali per ristrutturare gli alloggi Erp e a insistere con il Governo per chiedere più agenti. Ora però la parola passa agli empolesi, chiamati per la prima volta nella storia a scegliere il sindaco al ballottaggio. Le posizioni dei candidati sono chiare, adesso è il tempo delle scelte.

Alessandro Pistolesi