Il ritorno di don Gherardo. La città abbraccia Gambelli: "Grazie, ti vogliamo bene"

Il vescovo ieri in Santa Verdiana ha celebrato la santa messa e salutato i suoi concittadini. "Ho ricevuto auguri molto belli dai bambini delle elementari e ringrazio tutti per l’affetto"

Castelfiorentino (Firenze), 8 luglio 2024 – Un applauso scrosciante in una chiesa gremita, a salutare l’ingresso del nuovo vescovo di Firenze che a Castello conoscono bene. A monsignor Gherardo Gambelli la ’sua’ gente ha regalato un crocifisso pettorale intarsiato da un orafo fiorentino e un ’quaderno degli auguri’, nel quale i castellani hanno espresso gratitudine, richieste e auspici per il futuro dell’alto prelato. È l’accoglienza che un’intera comunità ha riservato ieri a monsignor Gambelli, tornato a celebrare la messa nella la chiesa di Santa Verdiana a seguito della sua ordinazione vescovile.

Tanti i cittadini che ne hanno salutato il ritorno, partendo dalle istituzioni e dal parroco don Alessandro Lombardi. Del resto, la storia di don Gambelli è legata a quella di Castelfiorentino, per quanto la fede e la carriera ecclesiastica lo abbiano portato anche in Africa. Dal 2011 al 2022 è stato missionario come presbitero "fidei donum" a N’Djamena, in Ciad e tra il 2018 al 2022 ha seguito la nascita della nuova chiesa locale nel nuovo vicariato apostolico di Mongo (dove è diventato anche cappellano del carcere). Rientrato a Firenze nel marzo 2023, assunto l’incarico di parroco della Madonna della Tosse e di vicedirettore spirituale del seminario maggiore arcivescovile fiorentino, è stato anche cappellano del carcere di Sollicciano. Fino a essere nominato vescovo, celebrando la prima funzione religiosa il mese scorso. A Castello, però, è sempre stato e sempre sarà don Gherardo.

"Carissimo vescovo Gherardo, ci rivolgiamo a te con affetto – il messaggio che i parrocchiani gli hanno dedicato al termine della messa di ieri pomeriggio - a nome di tutta la comunità in festa per un suo figlio. Fin da ragazzo hai dimostrato sensibilità per il bene comune e verso i più fragili. L’esempio della semplicità e del coraggio che ci hai offerto è la scelta di vivere per anni in uno dei luoghi più poveri dell’Africa. Ti diciamo grazie e ti vogliamo bene". Iniziative che il diretto interessato ha apprezzato, ricordando il legame con i castellani che non si è mai reciso. "Ho ricevuto auguri molto belli dai bambini delle elementari, in questi giorni – ha chiosato il vescovo – ma desidero esprimere il mio ringraziamento a tutta la comunità per l’affetto dimostrato".

Giovanni Fiorentino