Acquisti una bottiglia di buon Chianti e inquadrando l’etichetta con lo smartphone scopri tutto ciò che di bello e buono il territorio dove la bottiglia stessa è stata prodotta può offrire e le caratteristiche del prodotto: si tratta di promuovere e valorizzare l’immenso patrimonio di cantine e territori ad alta vocazione vitivinicola applicando i sistemi di ‘realtà aumentata’. Tutto questo è possibile grazie all’Associazione Nazionale Città del Vino - di cui Montespertoli è una di quelle di punta - che con il progetto ‘ARealchemy’ proverà a rivoluzionare il mondo dell’enoturismo. ‘ARealchemy’ è il progetto innovativo destinato al mondo dell’enologia e all’enoturismo, al centro del protocollo di intesa sottoscritto dal presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino, Angelo Radica e dalla Uno@Uno. Inquadrare l’etichetta permette di accedere ad informazioni sul vino e le sue caratteristiche, sulla sua provenienza o suggerimenti di percorsi ed esperienze legate a un determinato territorio. "Si tratta di un uso della realtà aumentata che non sostituisce ma al contrario aumenta, appunto, amplifica le emozioni che si stanno vivendo – si spiega –. Una sorta di guida per scoprire al meglio la tradizione vitivinicola nostrana". Peraltro, la realizzazione di etichette in realtà aumentata permetterà di accedere alle informazioni sul vino in linea con le nuove normative europee destinate alle aziende vitivinicole che prevedono l’obbligo, entro la fine del 2023, di far conoscere ai consumatori le caratteristiche nutrizionali del vino. Con l’etichetta in AR si potrà inoltre accedere a informazioni su promozioni ed eventi legati al marchio, conoscere abbinamenti vino-cibo e scoprire in modo pratico informazioni, itinerari e percorsi immersivi nel territorio che consentano all’enoturista di vivere l’esperienza all’aperto nei vigneti ma anche all’interno delle cantine.
Secondo i dati, nel 2022 il settore ha mosso oltre 14 milioni di persone e anche l’estate 2023 ha fatto segnare un trend in crescita seguito da un aumento di richieste di esperienze culinarie con visite a cantine, fattorie e ristoranti storici. E Montespertoli, anche con l’ausilio di Uffizi Diffusi, sta facendo bene la sua parte.
Andrea Ciappi