
Con la fine delle misure restrittive imposte dal lockdown e la ripresa della maggior parte attività, finalmente sembra che Empoli sia pronta a ripartire. Scongiurata la paura di dover trascorrere in casa anche i mesi estivi, tra gli empolesi pare essersi riaffacciata, se pur timidamente, la voglia di evadere dal caldo e dalla monotonia della città. Senza dubbio quella del 2020 sarà un’estate strana: annullati quasi tutti i viaggi all’estero, luglio e agosto saranno dedicati alla riscoperta della nostra bella Italia, dalle sue coste alle sue vette. Sardegna, Sicilia, Puglia e Calabria sono tra le mete più gettonate anche se, a differenza degli anni passati, una buona parte delle prenotazioni è rivolta anche alla costa e alle isole del mar Tirreno.
"Dopo mesi e mesi di smart working abbiamo riaperto le porte dell’agenzia il 18 maggio e, fortunatamente, sembra che questo periodo buio non abbia tolto agli empolesi la voglia di viaggiare – spiega Sara Marmugi di Alta Quota Viaggi –. Sicuramente però, rispetto agli anni passati, le esigenze dei nostri clienti sono cambiate: i viaggi all’estero, se pur consentiti, non sono più la prima scelta. Alle lunghe tratte in aereo la maggior parte delle persone preferisce gli spostamenti in auto o in traghetto, considerati molto più affidabili sia dal punto di vista della prenotazione che da quello della sicurezza".
"La voglia di ripartire non manca ma, senza dubbio, è cambiato il mondo di viaggiare – conferma Noemi Lasalvia di Turandot Viaggi –. Le destinazioni più ambite, come era da immaginarsi, sono le isole del mar Mediterraneo ma devo dire che questo 2020 ha visto molti empolesi rinunciare alla classica settimana al mare in favore della montagna, considerata forse più tranquilla e "sicura". In questo caso le località più gettonate sono il Trentino, le Dolomiti e la Val di Fassa". Una stagione estiva all’insegna del mare e della montagna quindi, ma cosa ne sarà dei viaggi culturali in giro per le città italiane?
"Il turismo culturale è completamente bloccato, sia per l’Italia che per l’estero – dice Ombretta Baldassarre di Argonauta Viaggi –. Basti pensare a Firenze: è ancora deserta. Per quanto riguarda l’Europa penso che la scelta di rinunciare a questo tipo di ’visita’ sia dovuta in parte alla paura delle cancellazioni, e in parte all’ipotetica ’seconda ondata’. In un periodo come questo è ovvio che l’interesse sia rivolto a luoghi aperti e spaziosi, speriamo in una ripresa per il 2021".
Le mete più gettonate, quindi, sono quelle vicine, raggiungibili facilmente in macchina o in pullman. "Tra i nostri clienti, viste anche le esperienze degli ultimi mesi, c’è il terrore delle cancellazioni, sopratutto per quanto riguarda le tratte aeree – racconta Sara Veracini di Be.Go Viaggi –. Su dieci richieste, nove sono in Italia, e quasi tutte hanno come destinazione località che sono raggiungibili in traghetto in treno o in macchina".
"La scelta di rimanere relativamente vicino a casa è comprensibile – aggiunge Sara Marmugi –. Nei tre mesi di quarantena sono stati davvero tanti gli empolesi rimasti bloccati all’estero e, anche adesso, siamo davvero molto prudenti quando prenotiamo i biglietti aerei per l’estate. In questo caso la cosa migliore per evitare brutte sorprese è quella di rivolgersi ad un’agenzia di fiducia e lasciar stare il fai da te, almeno per quest’anno".
E’ d’accordo con lei anche Angela Masi di Liuba Viaggi: "Quando si parla di viaggi a ’corto raggio’ la maggior parte delle persone tende a prenotare autonomamente su internet, ma mai come quest’anno, per scongiurare il pericolo delle cancellazioni, c’è bisogno di affidarsi all’esperienza di chi fa questo di lavoro".
Quindi, tirando le somme del dibattito, come sta andando per il m omento questa stagione estiva? "Un po’ di movimento sull’Italia c’è – conclude ancora Sara Marmugi – anche se i nostri guadagni effettivi sono sulle tratte a lungo raggio. Tutto sommato siamo contenti e anche se sta procedendo tutto un po’ a rilento credo che entro agosto almeno l’80 per cento delle persone si sarà concessa una vera vacanza, seppur nei limiti di quanto possibile e consentito dalle norme attuali".