REDAZIONE EMPOLI

Navico chiude e sposta l’attività in Messico. L’angoscia dei lavoratori: “Per noi questa era una famiglia”

L'azienda opera nel settore dei sistemi elettronici e dispositivi di controllo e di sicurezza marittimi e terrestri. Incontro a Firenze “dopo mesi di confronto negato”

Montespertoli (Firenze), 22 gennaio 2025 – "Com’è nata questa situazione? Da un intuito della Rsu e dell’organizzazione sindacale. Nove mesi fa chiedemmo un incontro all’azienda e alla fatidica domanda ‘cosa volete fare’ risposero ‘non lo sappiamo’. Una risposta piena di incertezza”. Questa, nelle parole di Filippo Sozzi della Fiom Cgil, la genesi della decisione della Navico di chiudere lo stabilimento di Montagnana per spostarsi in Messico. Una decisione che ha gettato nello sconforto i 27 lavoratori e le loro famiglie, soprattutto perchè arriva dopo mesi di incertezza e di voci che si rincorrevano, anche contrastanti perché – come spiega uno dei dipendenti – era stato anche prospettato un rilancio del sito produttivo di Montespertoli.

L'azienda, che opera nel settore della progettazione, produzione, assemblaggio, manutenzione di sistemi elettronici e dispositivi di controllo e di sicurezza marittimi e terrestri, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per i 27 lavoratori. Stamani davanti allo stabilimento si è tenuto un presidio di protesta.

"La cosa che più mi ha dato noia è che sembrava che la ditta si fosse ripresa, ci avevano raccontato che saremmo diventati un sito molto importante e poi è arrivata questa mazzata che ci ha sconvolti. Dispiace tantissimo perché era un bellissimo posto”, dice Bruno Crocchini. "Per chi come me ci è nato questa era casa, famiglia”, chiosa Sergio Guerrieri.

MONTAGNANA PRESIDIO LAVORATORI AZIENDA NAVICO CHE CHIUDE E LICENZIA
Il presidio davanti alla Navico (foto Tommaso Gasperini/Germogli)

Ricevuta la notizia i lavoratori, sono scesi subito in sciopero e presidio davanti ai cancelli dell'azienda. Per oggi è previsto a Firenze un incontro con dirigenza e istituzioni in Regione Toscana, “incontro da noi chiesto proprio in ragione del continuo negarsi di Navico al confronto”, dicono dalla Cgil.

In concomitanza, una delegazione di lavoratori sarà in presidio in Piazza Duomo per protestare "contro una scelta incomprensibile, gravissima e inaccettabile. Come Fiom Cgil chiederemo il ritiro dei licenziamenti e la possibilità di aprire un confronto che possa assicurare la continuità occupazionale e produttiva”, conclude la nota sindacale.