BRUNO BERTI
Politica

Amministrative 2024, nell'Empolese otto sindaci su undici non si ricandideranno

Alessio Mugnaini di Montespertoli può farlo perché è al primo mandato, Paolo Pomponi di Montaione e Paolo Campinoti di Gambassi Terme possono ripresentarsi perché i loro paesi hanno meno di 5.000 abitanti

I sindaci dell’Empolse Valdelsa saranno rinnovati alle amministrative del 2024

Empoli, 12 giugno 2023 - Nel nostro Paese c’è sempre un’elezione in agguato ad agitare i sonni dei dirigenti politici ai vari livelli. E infatti, dopo le amministrative di pochi giorni fa, ci sono movimenti, interni certo, ma esistono, in vista delle amministrative dell’anno prossimo, che dalle nostre parti riguarderanno tutti gli undici comuni dell’Empolese Valdelsa. Tra l’altro, come in altre occasioni, la copertura mediatica sarà garantita, visto che nella stessa tornata elettorale si eleggerà anche il nuovo Parlamento europeo. Guardando ai risultati di circa due settimane fa, che non hanno certo favorito il centrosinistra, si capisce che gli strateghi della politica locale guardino con grande attenzione al prossimo appuntamento con le urne. Da un lato la forza di governo per eccellenza a queste latitudini, il centrosinistra e il Pd in particolare, dall’altro il centrodestra, con un interesse, acuito dai successi ottenuti un po’ ovunque, oggettivo di FdI. La situazione è di quelle che privilegiano gli attaccanti: se il centrodestra intaccherà in qualche modo il monopolio della sinistra (quello dei sindaci Pd), avrà ottenuto un risultato di cui vantarsi, mentre il centrosinistra deve perdere il meno possibile, per arrivare al top, che è rappresentato dalla conferma della maggioranza negli undici comuni dell’area, già un record a livello nazionale. Nella prossima tornata elettorale gli attaccanti, il centrodestra, potranno contare sui colpi subiti dal sistema politico-sociale di riferimento degli avversari, a partire da un radicamento sociale ridotto, ma senza dimenticare i corpi intermedi (dal sindacato alle cooperative passando per alcune organizzazioni di categoria) che nelle nostre città avevano reso salda la presa politica del Pci e dei suoi eredi. Una costruzione socio-politica che ha subito colpi pesanti, a partire dall’esigenza di autonomia delle varie associazioni (iniziata decenni fa nel caso della Cgil), andata per molti aspetti di pari passo con il progressivo venir meno della saldezza dei rapporti sociali del partito egemone con gli elettori. Il tutto senza dimenticare che la società stessa ha subito forti cambiamenti.

In questo quadro non si deve dimenticare che ogni consultazione elettorale, praticamente, ci ripropone l’angosciante tema della partecipazione al voto. D’accordo l’antipolitica, d’accordo la critica senza sconti ai comportamenti di questo o di quel partito e la diffusa convinzione, sbagliata ma che pochi si curano di combattere veramente, per la quale andare a votare praticamente non serve. Tutto ciò ha un risvolto ovvio. Chi non si reca ai seggi consegna a coloro che invece depositano la scheda nell’urna un potere molto pesante, che cresce quanto più diminuisce l’affluenza alle urne. Questa situazione si inserisce in un quadro in cui il Pd deve fare i conti con un’ulteriore difficoltà, quella di dover indicare candidati sindaci nuovi in almeno otto comuni. E si sa che chi si ri presenta è oggettivamente avvantaggiato. Per capirsi, il sindaco di Montespertoli, Alessio Mugnaini, se lo vuole e se le forze politiche della sua area saranno d’accordo, si può ripresentare, visto che sta ultimando il suo primo mandato. Ci sono poi i primi cittadini di Montaione e Gambassi Terme, Paolo Pomponi e Paolo Campinoti, che potranno nuovamente concorrere, se lo vorranno. Per loro lo sbarramento dei due mandati consecutivi non si applica, poiché amministrano comuni con meno di 5.000 abitanti. Per le altre città, il centrosinistra dovrà invece sfornare proposte nuove, e il centrodestra trovare concorrenti agguerriti. Ne parleremo con una serie di articoli comune per comune.

(1- continua)