ALESSANDRO PISTOLESI
Politica

Empoli va al ballottaggio: è la prima volta nella storia. Masi contro Mantellassi, il finale è con il brivido

Al candidato di centrosinistra sono mancati appena cento voti per diventare sindaco. La spaccatura intestina del centrodestra mette fuorigioco sia Campinoti che Poggianti. Italia Viva con l’1,5% si trasforma nell’ago della bilancia. Tutto si decide il 23 e 24 giugno

Empoli, 11 giugno 2024 – Un centinaio di voti o qualcosa di molto simile. Meno di una frazione, meno di una singola strada: sarebbero bastati i voti di un piccolo condominio ad Alessio Mantellassi (fermo al 49,5%) per diventare sindaco di Empoli al primo turno. E invece il responso delle urne è senza precedenti: Empoli eleggerà il sindaco al ballottaggio. Già questo è un risultato storico per una città che fino a oggi non ha mai visto vacillare lo strapotere del Partito Democratico. Uno smacco per il candidato di centrosinistra che al secondo turno se la vedrà con Leonardo Masi, candidato sindaco di Buongiorno Empoli, Movimento 5 Stelle e SIAmo Empoli e vero vincitore ’politico’ di questo primo turno. Il suo exploit è un risultato davvero sorprendente se consideriamo anche il tracollo pentastellato alle europee. Eppure Masi, capace di intercettare da una parte il malcontento dei comitati e dall’altra gli scontenti del Pd, alla fine è l’unico a festeggiare.

Ha pesato, eccome, la spaccatura intestina del centrodestra. I numeri non mentono: Campinoti e Poggianti, insieme, avrebbero sfiorato il 30% e ora sarebbero comodamente al ballottaggio. La scissione, di fatto, ha messo ko entrambi. Così come ha pesato, come un macigno, anche la mancata alleanza tra Pd e Italia Viva. L’intesa sembrava una formalità e invece la candidatura in extremis di Maria Grazia Maestrelli è finita per essere l’ago della bilancia di questo primo turno elettorale.

Anche in questo caso, parlano i numeri: Maestrelli ha raccolto l’1,49% e sarebbe bastato un terzo dei suoi voti al candidato dem per essere eletto sindaco al primo tentativo. Una beffa per via Fabiani che forse ha sottovalutato l’importanza strategica di un patto con i renziani. Anche se Mantellassi, nelle sue reazioni a caldo, tende a minimizzare: "Se guardiamo alla somma algebrica ci avrebbe aiutato a vincere subito ma la politica non è algebra – dichiara Mantellassi –. Il punto è che non dobbiamo rincorrere l’1,5% ma metterci a lavorare per i prossimi quindici giorni. In una città di queste dimensioni con cinque candidati non credo sia un dato sconvolgente essere andati al ballottaggio. Quali i prossimi interlocutori? I cittadini di Empoli".

Più di un brivido ha contraddistinto l’intera giornata di scrutinio con la città in sospeso fra conteggi e un crescendo di tensione. Ballottaggio sì, ballottaggio no. Il verdetto oscilla a ogni seggio scrutinato. Poco prima delle 20 lo spoglio subisce un rallentamento. Mancano all’appello otto dei 42 seggi totali: tre sezioni in centro, due a Santa Maria, una a Cortenuova, Pozzale e Monterappoli.

Poi la situazione si sblocca, ma mancano ancora le ultimissime sezioni. Il finale si trasforma in un thriller. Intorno alle 20.30 dal quartier generale del Pd sono sicuri: sarà ballottaggio. Non ci sono ancora i numeri definitivi (arriveranno a notte inoltrata) ma il verdetto ormai è deciso. E così da piazza dei Leoni anche Masi rompe gli indugi: "Siamo la seconda forza politica, quindi ora sotto con altri quindici giorni di lavoro per dimostrare che anche a Empoli è possibile un cambiamento". Masi è raggiante, sa che comunque andrà a finire ha già raggiunto un risultato storico. Adesso iniziano due settimane se possibile ancora più frenetiche fatte di riflessioni, confronti, eventuali alleanze: la coda di una campagna elettorale sfiancante, mai così extra large. Tutto questo fino al 23 e al 24 giugno quando gli elettori torneranno alle urne. E stavolta senza seconde possibilità: il voto sarà decisivo.