GIOVANNI MENNILLO
Politica

Poggianti lancia l’appello per il ballottaggio

Critiche anche verso Campinoti. E la coalizione di centrodestra replica punto per punto

Andrea Poggianti all'inaugurazione del suo comitato elettorale (Gasperini/Germogli)

Empoli, 21 giugno 2024 – Non “andiamo al mare perché il voto è un dovere civico”, ma l'indicazione è quella di un “dissenso attivo”, che tradotto significa: nessun appoggio, contiamoci esprimendo schede nulle, se saranno tante le faremo pesare sul tavolo del nuovo sindaco.

È questa la linea scelta da Andrea Poggianti nel corso di una riunione con i suoi giovedì sera in vista del ballottaggio di Empoli. Nonostante "vari contatti informali” con i candidati la delegazione creata ad hoc “è rimasta col cerino in mano”, come ammette lo stesso Poggianti. Nessun dialogo concreto, “entrambi i candidati si sono barricati a sinistra”.

"Eravamo disponibili a confrontarci, credevamo che il ballottaggio dovesse essere un momento di allargamento del consenso e del programma. A parti inverse avrei dialogato con la parte restata fuori”. Nessun appello all'astensione, però, ma una strategia politica che potremmo definire della “terza parte silenziosa”.

"Mi intesto la paternità delle schede bianche e nulle - dice Poggianti - saremo la terza parte silenziosa. Sono certo che tutti gli elettori del cdx daranno un messaggio chiaro, annullando la scheda, per aprire un dialogo con il nuovo sindaco”. Poggianti 'intestandosi' le schede bianche, che peraltro non è detto siano realmente le 'sue', mette a segno un doppio obiettivo: si smarca dall'invito sempre scivoloso per la democrazia dell'astensione e flirta con l'elettorato di cdx, chiedendo un non-voto che potrebbe poi usare per mostrarsi al nuovo sindaco come rappresentante di quella 'parte silenziosa' per chiedere diritto di udienza e forse qualche ruolo di garanzia. Nonostante l'indicazione, forse conscio che alcuni dei suoi una scelta l'hanno già fatta, è stata però lasciata libertà di voto.

Poggianti guarda ormai al futuro, dice di voler "strutturare” la sua area politica, ritiene il suo «un risultato straordinario« e vuole portare in consiglio comunale quel «tesoro politico« raccolto nelle urne. Sui ruoli, non si nasconde. “Accetterei ruoli di garanzia se c'è condivisione su programmi e dialogo. Fino all'Amministrazione Bugli il ruolo di presidente del consiglio comunale andava alle opposizioni, Cappelli e Barnini hanno modificato questa prassi. Sarei onorato di ricoprire quel ruolo. Se Masi dovesse ripagare il PD della stessa moneta non darebbe a loro quel ruolo, mentre Mantellassi, dato che ha fatto molti mea culpa, potrebbe aprire anche lui a darli all'opposizione”.

Nel passato, invece, c'è quel centrodestra ormai spaccato a metà, che continua a puntarsi il dito a vicenda. Poggianti rigetta l'accusa di essere stato messo da parte per i suoi risultati insoddisfacenti, "ho ricompattato il Cdx portandolo dal 14% al 26% dopo la 'diaspora' Morelli nel 2012”, e non le manda a dire a Campinoti, definito “un corpo estraneo e divisivo”.

"A chi dice che il cdx si è diviso per mio protagonismo io rispondo che il corpo estraneo, l'elemento di disarmonia, è stato fatto entrare in casa da altri. Alla fine quello di Campinoti è il risultato peggiore della storia del cdx empolese. Ha condotto una campagna inesistente all’insegna del vittimismo. Se perdi il 15% di voti tra Europee e Comunali devi fare mea culpa”. Poi precisa: “Campinoti da giugno 2023 andava per le segreterie regionali a lanciare la sua candidatura. Io non ho mai detto 'No' ad altri candidati. I nomi emersi sulla stampa, Isacco Cantini e Federico Pavese, furono fatti a dicembre proprio per non candidare Campinoti, ma le segreterie regionali dei partiti sono rimaste ammaliate da quest'ultimo, sono loro ad aver detto no”. E gira proprio intorno a Campinoti la “diaspora” del Cdx. Poggianti è categorico: “Aspettiamo i partiti del Cdx a Canossa. Il Cdx per ricompattarsi dovrà estromettere l'elemento divisivo, fino a che Campinoti non si dimette il Cdx resterà diviso”.

I partiti hanno atteso solo poche ore per rispondere a Poggianti: “Ci aspettavamo le sue scuse - si legge in una nota firmata da esponenti di FdI, FI e di Empoli del Fare - purtroppo sono arrivate le usuali esternazioni trionfalistiche e surreali, piene di livore. Ciò che farà Poggianti non ci interessa, da oggi si apre una nuova stagione con Simone Campinoti e con i 4000 cittadini che lo hanno sostenuto”.

Insomma, cogliendo un'espressione usata da Poggianti e parafrasando un noto personaggio politico della storia recente: una "cortina di ferro” è calata nel centrodestra empolese.