Il miglior amico di Nedim Bajrami, ora come ora, è il calendario. Se da un lato è vero che l’albanese, impegnato domani sera con la sua nazionale, attualmente non è una prima scelta di Andreazzoli – nelle ultime gare non è nemmeno subentrato nel secondo tempo – dall’altro i tanti impegni ravvicinati che gli azzurri giocheranno da qui a Natale rappresentano per lui un’occasione da non perdere. Il tecnico, qualche settimana fa, è stato chiaro. Bajrami è un giocatore importante, ma deve avere pazienza. E del resto ora come ora è difficile trovargli una collocazione, tra un Henderson che tatticamente – e qualitativamente – si sta confermando una pedina importante e un Di Francesco sempre più in grande spolvero. Giocando però ogni tre giorni e considerando anche il match di Coppa Italia contro il Verona del 15 dicembre, pensare ad un Bajrami finalmente protagonista non è tabù, anche se molto dipenderà da lui e dalle sue risposte in allenamento.
Andreazzoli, per i motivi descritti in precedenza, per adesso lo ha fatto giocare poco, ma è anche vero che perfino lo scorso anno con Dionisi l’albanese diventò un titolare fisso soltanto da dicembre inoltrato in poi. Di questi tempi, infatti, il trequartista era Moreo. E però è anche vero che ai nastri di partenza di questo campionato Nedim Bajrami era dato come uno dei sicuri leader di questa squadra, cosa che evidentemente non è al momento.
Perciò, con un mese di gennaio che si avvicina a grandi passi, ed un mercato sempre imprevedibile, è impossibile non considerare anche uno scenario diverso, specialmente davanti alle voci che si rincorrono ormai da giorni sui vari siti specializzati. La prima è una notizia: Bajrami avrebbe cambiato procuratore e sarebbe entrato nella scuderia di Fali Ramadani, uno degli agenti più in voga del momento, personaggio che non ha bisogno di presentazioni e che il mercato lo conosce – e lo gestisce – da tempo. Una mossa che potrebbe anche non significare nulla in vista di gennaio, ma che sa tanto di emblematica. Impossibile, davanti a uno scenario simile, escludere a priori che l’albanese non si presenti con qualche offerta. Difficile che accada in Italia: lo avevano cercato Napoli e Fiorentina, ma è impensabile che mettano sul piatto 10 o 12 milioni (questa sarebbe la cifra minima richiesta dall’Empoli) adesso. Più logico quindi pensare all’estero, dove gli estimatori non mancano e dove il suo agente si muove come un pesce nell’acqua.
Tommaso Carmignani