
Il Bologna supera l'Empoli 2-1 e si qualifica per la finale di Coppa Italia contro il Milan. Gol decisivi di Fabbian e Dallinga.
di Simone Cioni
Bastano una manciata di minuti al Bologna dopo quello di raccoglimento per la scomparsa del Papa, se mai ce ne fosse stato bisogno, per blindare la qualificazione alla finale di Coppa Italia contro il Milan. Dopo lo 0-3 dell’andata, infatti, nella semifinale di ritorno al Dall’Ara il muro dell’Empoli dura appena sette minuti. Il tempo necessario a Fabbian (terzo gol in carriera agli azzurri) per stappare la partita con un perentorio colpo di testa su perfetto traversone dalla destra di Moro. Tutto troppo facile. Del resto, se già 23 giorni fa D’Aversa aveva scelto di giocarsi la semifinale di andata con quei giocatori che se l’erano guadagnata, questa volta è stata impellente la necessità di far riposare diversi elementi in vista del proseguo del campionato, dove l’Empoli ha cinque giornate per togliersi dalla zona retrocessione. Sono infatti rimasti a casa Vasquez, Viti, Fazzini, Anjorin, Pezzella, Grassi ed Esposito oltre naturalmente a Ismajli, che sta recuperando da un infortunio muscolare. Tanti Primavera in panchina, quindi, e spazio nell’undici titolare per De Sciglio, con la fascia da capitano sulla linea difensiva, Ebuehi largo a destra davanti a lui, Sambia centrale di centrocampo insieme a Bacci e Konate-Solbakken coppia offensiva.
Dopo il gol a freddo, comunque, la squadra di D’Aversa disputa la sua onesta partita, raggiungendo anche il pari poco dopo la mezz’ora con Kovalenko, lesto a ribadire in rete la respinta di Ravaglia sul precedente sinistro di Solbakken, innescato da una grande giocata di Sambia. Proprio l’attaccante norvegese è stato uno dei più vivaci ed intraprendenti, già vicino al gol due volte nei primi venti minuti. Il Bolgona resta comunque in totale controllo della gara, nel primo tempo ci vuole un grande intervento di Seghetti per negare il raddoppio a Dallinga. Dopo l’intervallo staffetta programmata tra Colombo e Solbakken in attacco e tra Goglichidze e Marianucci in difesa. Ripresa che non regala particolari sussulti, se non il definitivo 2-1 felsineo all’86’ con un altro prerciso colpo di testa, quello di Dallinga (doppietta all’andata). L’Empoli saluta comunque a testa alta la Coppa Italia, dopo un percorso sontuoso che ha regalato un sogno ad un intera città, ma adesso deve tornare a concentrarsi sul campionato e su una salvezza ancora tutta da conquistare, a partire dal derby di domenica prossima al Franchi contro la Fiorentina.
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