
Gli azzurri sprecano troppo davanti alla porta, soprattutto. Kouamè che comunque trova il gol del pareggio (sotto)
di Simone Cioni
COMO
Riparte con il punto a Como la volata salvezza dell’Empoli, che torna però dalla trasferta in riva al lago con l’ennesimo bagaglio pieno di rimpianti. In molti probabilmente alla vigilia avrebbero messo la firma sul pareggio, eppure alla fine se c’è una squadra che può recriminare per la mancata vittoria quella è l’Empoli. La sfortuna, certo, ci ha messo del suo: altri due pali colpiti (e siamo a otto) con quello di Kouame in avvio di ripresa dopo aver saltato anche Butez che ha dell’incredibile con la palla che cambia traiettoria rotolando su una zolla quando sembrava diretta in rete. Altrettanto grossolani sono stati però alcuni errori sotto porta, il più clamoroso quello proprio di Kouame all’89’ (solo davanti a Butez non prende nemmeno lo specchio). Sarebbe stata la giornata perfetta per l’attaccante ivoriano, che poco prima era salito in cielo sovrastando Valle per firmare il pari azzurro regalandosi il primo gol con la nuova maglia.
Nella giornata delle prime volte, compreso il primo centro in Italia del giovane attaccante greco del Como Douvikas, l’Empoli si è confermato ancora una volta squadra viva, con la possibilità di lottare fino in fondo per il suo obiettivo. Soprattutto alla luce degli importanti recuperi, che stavolta hanno dato la possibilità a D’Aversa di dare anche un’impronta più offensiva alla squadra, quando c’era bisogno di una scossa dopo il vantaggio del Como con gli innesti di Fazzini e Solbakken e il passaggio al 4-4-2. Una rete tanto lineare nel suo sviluppo quanto leggibile, in cui la difesa azzurra si è fatta trovare impreparata. Un caso che sia arrivata appena tre minuti dopo l’uscita di Viti, al rientro dopo quasi due mesi di assenza, e il conseguente rimodulamento tattico? Rispetto alle ultime uscite, stavolta gli azzurri hanno una bella reazione finendo per andare più vicini alla vittoria rispetto alla squadra di Fabregas. Vasquez, scelta a sorpresa di D’Aversa che lo ripropone titolare dopo 49 giorni, di fatto ha dovuto compiere solo due parate significative.
Nella prima parte gli azzurri faticano a trovare i tempi giusti per uscire in pressione e concedono tanti spazi sulla trequarti, ma si compattano bene poi a protezione della propria area concedendo poco. Il Como fa girare più e meglio la palla, però al momento decisivo si nota l’assenza di Nico Paz (squalificato). Così con il passare dei minuti l’Empoli prende le misure, soprattutto a Diao, alza l’aggressività e si fa vedere pericolosamente dalle parti di Butez: quattro volte con Kouame, una con Cacace e un’altra con Grassi che svetta bene sul cross di Gyasi e centra il palo. In avvio di ripresa la più ghiotta occasione locale con Goldaniga, che dopo essersi visto annullare un gol nel primo tempo per fuorigioco, non centra lo specchio di testa tutto solo. Dopo un avvio soft di ripresa è la reazione dell’Empoli a infondere fiducia. Peccato per l’ammonizione di Gyasi e l’espulsione di Fazzini che toglieranno due pedine importanti per lo scontro diretto col Cagliari di domenica prossima. Adesso, però, c’è il sogno Coppa Italia.
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