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Dalla salvezza alla rinascita. È di nuovo Empoli-Udinese . Ma ora il mondo è capovolto

Dopo essersi salvate entrambe all’ultima giornata si trovano a sei mesi di distanza. Ma stavolta si affronteranno come tra le più belle sorprese di questo campionato.

È di nuovo Empoli-Udinese . Ma ora il mondo è capovolto

L’Empoli di D’Aversa ha deciso di puntare su una rosa giovane con poco più di 25 anni di media

di Simone Cioni

EMPOLI

A sei mesi di distanza dall’ultimo scontro diretto il mondo di Empoli e Udinese si è completamente capovolto. Il 19 maggio scorso alla Dacia Arena di Udine, infatti, le due compagini si affrontarono con l’acqua alla gola: Empoli terzultimo con 32 punti, friulani quindicesimi ma con una sola lunghezza di vantaggio. Dopo essersi salvate entrambe all’ultima giornata la scorsa stagione, lunedì prossimo alle 18.30 al Carlo Castellani-Computer Gross Arena si affronteranno invece le due più belle sorprese di quest’anno, ancora una volta con i bianconeri davanti di un punto ma rispettivamente al nono e al decimo posto. Una rinascita che ha anche delle similitudini visto che entrambe in estate hanno cambiato allenatore: l’Empoli si è affidato a Roberto D’Aversa e l’Udinese ha chiamato lo sconosciuto tedesco, ma di origine croata, Kosta Runjaic. Due scelte che hanno pagato con entrambi gli allenatori in grado di dare subito una precisa identità alle proprie squadre.

Se da un lato, però, l’Empoli ha deciso di puntare su una rosa giovane (con poco più di 25 anni di media è al quarto posto nella speciale graduatoria dopo Parma, Juventus e Verona) di tanti talenti italiani, diversi cresciuti anche in casa, l’Udinese si è confermata un vero e proprio melting pot calcistico. Con ben 29 stranieri di 19 nazionalità diverse, sui 32 giocatori in rosa, i friulani sono infatti la squadra finora ad aver fatto giocare in percentuale più giocatori non italiani (il 93,7 per cento), oltre ad essere anche l’unica squadra ad essere scesa in campo dall’inizio con undici stranieri di nove nazionalità differenti (contro l’Inter). In questa speciale classifica l’Empoli è invece quattordicesimo con l’utilizzo di stranieri che si attesta intorno al 59 per cento. Nell’ossatura base sono cinque gli stranieri utilizzati da D’Aversa, che solo contro l’Inter ne ha impiegati otto. Addirittura l’Empoli è diciannovesimo per incidenza degli stranieri nella fase di finalizzazione con appena il 25 per cento dei gol complessivi fatti (i due di Gyasi), mentre l’Udinese è ‘soltanto’ undicesima rispetto al bacino di stranieri da cui potrebbe attingere, con il 73,3 per cento delle sue reti arrivato da calciatori di oltr’alpe e oltre i mari. Il miglior realizzatore bianconero è infatti l’italiano Lucca, uno degli unici tre giocatori ‘tricolore’ a disposizione di Runjaic: gli altri sono i portieri Silvestri e Padelli. Ad associare le due società, seppur come detto con una partenza di base differente, di stampo internazionale l’Udinese più autoctona l’Empoli, è anche la filosofia di gestione con la costante ricerca di giocatori da mettere in vetrina per ricavarne poi importanti plusvalenze in modo da sostenersi al tavolo dei grandi.

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