
L’allenatore dell’Empoli, Roberto D’Aversa, durante la partita di sabato a Torino
L’Empoli è tornato a mani vuote anche da Torino, sebbene per quanto visto in campo il pareggio sarebbe stato sicuramente il risultato più giusto. E allora ancora una volta gli azzurri dovranno ripartire da qui, dalla prestazione. Dopo quella decisamente opaca contro la Roma, infatti, capitan Grassi e compagni sono tornati ad offrire una prova decisamente positiva per organizzazione, aggressività e sviluppo della manovra offensiva, soprattutto nel primo tempo, come capita spesso. Anche la ripresa, seppur con minor verve, è stata comunque giocata alla pari costruendo addirittura forse l’occasione più ghiotta di tutto l’incontro. Sull’altro piatto della bilancia torna, però, a pesare in maniera preoccupante la grande difficoltà nel concretizzare le palle-gol prodotte. Nelle ultime sette partite, la squadra di D’Aversa ha segnato solo 2 reti, tra l’altro entrambe da palla inattiva, con il gol su azione che in campionato manca dall’1-1 interno col Bologna dello scorso 25 gennaio.
"Già nel primo tempo abbiamo avuto almeno un paio di ottime occasioni, poi succede ciò che è successo nella ripresa: eravamo in tre contro due e non becchiamo la porta, e prendiamo gol su rinvio del portiere – ha commentato amaramente D’Aversa nel post partita di Torino –. Parliamo dei numeri e di tutto ciò che vogliamo, ma il numero più importante è il risultato. Preferirei che rabbia, delusione e sconforto venissero tenuti dentro in vista della prossima gara". Le tante assenze, soprattutto di attaccanti o di giocatori in grado di determinare davanti, sono sicuramente un’attenuante, come la flessione di Esposito, l’uomo di maggior qualità, è oggettiva. In questo momento il talento di Castellammare di Stabia non è più quello ammirato a cavallo della fine del 2024 e l’inizio del nuovo anno. Ma del resto non era nemmeno pensabile che potesse mantenere un così alto livello di rendimento. È pur sempre giovane e alla sua prima vera esperienza in serie A, quindi nessuno intende gettargli la croce addosso.
Proprio per questo la sosta arriva al momento giusto, per cercare in queste due settimane di recuperare gli infortunati, a Torino il rientro di Ismajli ha fatto capire ancora una volta cosa abbia significato per l’Empoli negli ultimi mesi giocare sempre senza quattro o cinque titolari. "Questa pausa ci servirà a recuperare giocatori che finora non hanno avuto alternative come Gyasi o Pezzella e riavere con noi gli infortunati – ha precisato D’Aversa –. La Coppa Italia ci ha dato benzina, ma ci ha tolto anche tante energie fisiche e nervose. Nonostante tutte le assenze, però, siamo ancora agganciati alla zona salvezza. Dobbiamo continuare a lavorare". È proprio così, le dirette rivali un punticino lo hanno guadagnato, ma alla fine si giocherà tutto nelle ultime nove partite. Certo è che già da Como. alla ripresa, i complimenti e le belle prestazioni non basteranno più.
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