SIMONE CIONI
Sport

D’Aversa contro Ranieri. La sfida del tecnico azzurro a un decano della panchina

I precedenti fra i due allenatori sorridono al “Sir“, battuto una sola volta su sei. Giallorossi in forma strepitosa: nel 2025 solo Inter e Napoli hanno fatto meglio.

Roberto D’Aversa: un solo successo per lui contro Ranieri, nel 2019, alla guida del Parma

Roberto D’Aversa: un solo successo per lui contro Ranieri, nel 2019, alla guida del Parma

di Simone CioniEMPOLIEmpoli-Roma in programma domenica alle 18 è anche la sfida tra Roberto D’Aversa, uno dei giovani tecnici che da sei stagioni si è affacciato sul palcoscenico della Serie A (311 panchine in carriera di cui 175 nel massimo campionato italiano) e un decano degli allenatori come Sir Claudio Ranieri, oltre mille partite vissute in panchina, di cui 490 in A ed una storica Premier League conquistata con il ‘piccolo’ Leicester. Si tratta del settimo confronto tra i due con l’attuale tecnico della Roma in netto vantaggio sul collega. Nei sei precedenti, tutti in A, Ranieri è infatti risultato vincitore in quattro occasioni. Dopo il primo confronto del 26 maggio 2019 vinto 2-1 proprio con la Roma contro il Parma di D’Aversa, l’allenatore romano si è ripetuto alla guida della Sampdoria nei tre incroci dal 19 luglio 2020 al 22 maggio 2021. Proprio un Sampdoria-Parma, datato 8 dicembre 2019, è invece fruttato l’unico successo a D’Aversa (0-1 a Marassi). Nella stagione 2023-‘24, infine, l’unico pareggio tra i due con D’Aversa sulla panchina del Lecce e Ranieri su quella del Cagliari.

Un Ranieri, che dall’alto della sua esperienza, ha saputo risanare la stagione della Roma, che non era partita sotto i migliori auspici come testimonia anche la sconfitta dell’andata sotto i colpi di Gyasi e Colombo. Dal momento del suo avvento in panchina, infatti, Pellegrini e compagni hanno conquistato meno punti soltanto delle due battistrada Inter e Napoli. Dal punto di vista tattico è molto probabile che i due allenatori si schierino a specchio con un modulo 3-4-2-1, con letture simili: ad esempio in fase di possesso sia D’Aversa che Ranieri chiedono ai propri esterni di stare larghi e molto alti per dare ampiezza alla manovra, così come uno dei due giocatori schierati sotto punta (tendenzialmente Esposito per gli azzurri e Dybala per la Roma) che si abbassa per legare il gioco o svariare su tutto il fronte offensivo in modo da creare spazio per l’inserimento delle mezzali. Entrambe le squadre, poi, in fase di non possesso tendono a difendere a cinque con i due esterni che ripiegano fin sulla linea dei difensori.

Ciò invece in cui differiscono le due squadre è sia lo sviluppo della manovra che l’atteggiamento in fase di contenimento. Nel primo caso, infatti, la Roma parte quasi sempre dal basso cercando principalmente l’imbucata tra le linee avversarie mentre gli azzurri tengono poco il pallone andando subito alla ricerca della profondità. Nel secondo caso, invece, i giallorossi capitolini optano per una prima difesa passiva coprendo bene il campo fin tanto che la palla staziona nella metà campo avversaria, al contrario dell’Empoli che tenendo sempre alta l’intensità cerca un’aggressione alta.

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