SIMONE CIONI
Sport

Empoli, D'Aversa critica l'atteggiamento nel derby contro la Fiorentina

D'Aversa insoddisfatto del primo tempo contro la Fiorentina, elogia la reazione ma chiede più malizia per la salvezza.

Una coreografia a tema azzurro che copre l'intera tribuna del Castellani

Una coreografia a tema azzurro che copre l'intera tribuna del Castellani

Troppi alti e bassi nell’arco dei novanta minuti segnano il derby dell’Empoli. A non soddisfare D’Aversa è soprattutto l’atteggiamento del primo tempo. "Siamo partiti bene, i primi sette otto minuti, poi abbiam concesso un gol in maniera troppo scolastica con un errore singolo nella valutazione del fuorigioco, ma quello che non mi è piaciuto è stato l’atteggiamento, che ci ha portato a commettere troppi errori – ha commentato nel post partita l’allenatore azzurro –, e siamo andati al riposo sul 2-0 senza che la Fiorentina avesse fatto chissà cosa. Nell’occasione del secondo gol c’è da dire bravi anche a loro per il bel gesto tecnico, ma l’episodio rispecchia un po’ il nostro momento in cui non ci va neanche bene: spesso la palla può prendere il palo ed uscire, invece, è entrata dentro. Nella ripresa poi la squadra ha riportato in campo la voglia di fare risultato, ha messo in difficoltà una squadra forte, che quando in casa va in vantaggio ha messo in difficoltà anche le ’big’, rimanere in equilibrio non era semplice. Poi vanno fatti anche i complimenti al portiere avversario che è uno dei migliori del campionato. Però, almeno, nel secondo tempo si è vista quella determinazione che in una squadra che si deve salvare non può mai mancare".

Il tecnico azzurro sottolinea poi come pretenda più furbizia e malizia da parte dei suoi ragazzi. "Se ci ritroviamo in questa posizione qualche limite ce l’abbiamo, non ci possiamo aggrappare solo alle assenze o agli infortuni – ha precisato –, la malizia è una componente che chiedo, anche con il Venezia dopo essere andati in vantaggio ci siamo trovati sotto con il minimo indispensabile. Il raggiungimento del nostro obiettivo passa anche da questo aspetto". D’Aversa spiega poi la scelta di Anjorin dal primo minuto e la sostituzione nell’intervallo. "Farlo partire dal primo minuto era un rischio, ma volevo personalità e gente che sapesse giocare al calcio – ha ammesso – e Tino ha fatto anche abbastanza bene, poi vista l’ammonizione e il fatto che nella ripresa dovevamo recuperare ho deciso di cambiarlo, ma dopo pochi minuti anche Henderson si è fatto ammonire". Poi, uno sguardo a questo rush finale. "Forse i ragazzi hanno risentito del peso della partita? Non lo so – conclude D’Aversa –, ma ora bisogna avere personalità e spessore come s’è fatto nell’arco del girone di andata".

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