Guardando la classifica, Empoli dodicesimo con 11 punti e Como quindicesimo a quota 9, la sfida di lunedì prossimo alle 18.30 al Castellani Computer Gross Arena è certamente uno scontro diretto in chiave salvezza, tanto più che i lariani sono una neopromossa. Tuttavia è bene ricordare che, pur essendo espressione della seconda realtà più piccola della Serie A, la città sull’omonimo lago vanta quasi 84mila abitanti contro i poco più di 49mila di Empoli. Al di là del bacino alle spalle dei due club, che alla fine può contare il giusto dato per esempio che con oltre 7mila tessere staccate il club azzurro ha più abbonati del Como (6.700, record per la società) senza contare il fatto che con 17 campionati contro 14 è l’Empoli ad aver frequentato maggiormente l’Olimpo del calcio italiano, ciò che risalta più agli occhi sono le disponibilità economiche dei proprietari del Como.
I fratelli indonesiani Robert Budi e Michael Hartono, che hanno rilevato il club nel 2019, hanno infatti un patrimonio stimato (fonti Forbes) in 48 miliardi di dollari e solo nell’ultimo mercato estivo hanno investito 49 milioni di euro contro gli zero usciti dalle casse di Monteboro.
Oltre al tanto chiacchierato campione del mondo francese Varane, solo 23 minuti in Coppa Italia con la Sampdoria prima di ritirarsi, la rosa del Como può vantare un altro giocatore che ha vinto tutto con il Barcellona come Sergi Roberto oltre a uno dei giovani talenti spagnoli più promettenti come Nico Paz, per altro il calciatore dal maggior valore (circa 15 milioni di euro). Con oltre cento milioni di euro, infatti, l’organico a disposizione di Cesc Fabregas (allenatore più giovane della serie A) ha un valore superiore di oltre il 46 per cento rispetto al gruppo a disposizione di D’Aversa, che in questo momento ha in Fazzini e Colombo i giocatori più preziosi (6 milioni ciascuno). Più simile, invece, il percorso tecnico delle due compagini se andiamo ad analizzare più nel dettaglio quanto fatto finora. Entrambe infatti hanno vinto due gare e non hanno perso nessuno degli scontri diretti disputati finora. Rispetto a Grassi e compagni che hanno trovato fin da subito la propria identità tattica, il Como ha impiegato tre giornate in più (un solo punto nei primi 270 minuti), ma da quando Fabregas ha lasciato il 4-4-2 sacrificando Belotti, per il 4-2-3-1 con un undici titolare ben definito il Como ha raccolto 8 punti nelle ultime 7 giornate, due in più dell’Empoli giocando contro quattro delle prime sei mentre la squadra di D’Aversa ha affrontato una in più delle top-six.
Oltre alla qualità sulla trequarti di Strefezza e Nico Paz, unita alla potenza di Fadera, il Como ha nell’ex Cutrone (4 reti finora) il miglior finalizzatore. L’attaccante di casa non è però l’unico ex azzurro, ma ci sono anche il difensore centrale Barba, il trequartista Verdi e l’ariete Cerri, uno dei protagonisti della salvezza empolese dello scorso anno con Nicola in panchina. Una sfida insomma che si preannuncia quanto mai interessante tra due squadre vicine per esperienza nella massima categoria, 59,88 presenze di media per i giocatori del Como contro le 56,89 di quelli dell’Empoli, che con quasi due anni di differenza ha però un’età media più bassa rispetto a quella dei lariani. Tra le curiosità il fatto che il Como ha segnato la metà dei suoi gol (6) nel primo quarto d’ora della ripresa, solo l’Inter con 7 ha fatto meglio.
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