di Tommaso Carmignani
EMPOLI
Il suo ingresso in campo nella gara contro il Lecce è stato sottolineato da più parti. Di lui ha parlato anche il presidente Corsi a Radio Sportiva, sottolineando come al pari del fantasista castellano Baldanzi "debba ancora completarsi prima di tutto dal punto di vista fisico. Ci vogliono 24-30 mesi per la maturazione. E loro lavorano da un anno con la prima squadra". Il messaggio è chiaro: se Jacopo Fazzini sta entrando in punta di piedi nelle gerarchie di Paolo Zanetti, l’obiettivo è trasformarlo in un uomo chiave per il centrocampo azzurro in vista della prossima stagione. Lui, a differenza del trequartista, dovrebbe avere una certezza quasi matematica di restare a Empoli, ma quello che fino a poco tempo fa appariva come un inserimento graduale nello scacchiere tattico azzurro oggi è una vera e propria promozione a riserva di lusso.
Contro il Lecce, non appena Akpa Akpro si è fatto male, Zanetti non ha avuto dubbi nello scegliere lui prima di Haas ed Henderson: questo vuol dire che anche domani sera contro il Milan ci sono ottime probabilità che il giocatore parta dal primo minuto al posto dell’ivoriano, che non sarà a disposizione. L’ex Lazio deve infatti fare i conti con un infortunio alla caviglia che gli impedirà di essere in campo nella sfida di San Siro, ragion per cui Fazzini sta già scaldando i motori. Classe 2003, protagonista dello scudetto con la Primavera di Buscé, è uno degli ultimi prodotti del vivaio a ritagliarsi un posto di rilievo in prima squadra. Il suo percorso è andato quasi di pari passo con quello di Baldanzi, anche se il fantasista, rispetto a lui, si è guadagnato prima i gradi di titolare. Fazzini lo sta facendo piano piano, ma i minuti collezionati nelle ultime partite testimoniano la stima che Zanetti e la società riservano nei suoi confronti. Rispetto agli altri è un mediano molto più simile a quelli che l’Empoli cercava anche ai tempi di Andreazzoli: non ha probabilmente la fisicità di Akpa o di Bandinelli, ma ha il piede più educato ed è molto bravo nella fase di palleggio. Una qualità, questa, che lo rende già appetibile per diverse squadre, anche se il club del presidente Corsi è già pronto a blindarlo.
Domani a San Siro avrà una vetrina di grandissimo rilievo e per questo sarà chiamato ad una prova importante: il Milan ha già dimostrato di saper pescare bene all’interno della rosa azzurra, come testimoniano gli arrivi di Krunic e Bennacer. E proprio loro, insieme a Tonali, potrebbero essere gli avversari che Fazzini si ritroverà di fronte. Una sorta di esame di maturità all’interno della Scala del calcio che il suo compagno e amico, Baldanzi, ha già affrontato e superato qualche mese fa, quando entrando a gara in corso riuscì a risolvere il match con l’Inter.
Fazzini non avrà timori di sorta, anche perché ha già ampiamente dimostrato di avere la personalità giusta per giocare certe partite. Non è certamente uno che si tira indietro, né che si lascia spaventare da certi importanti palcoscenici. Mister Zanetti crede in lui e l’obiettivo del giocatore è ripagare la fiducia del tecnico: i rossoneri vengono dalla roboante vittoria contro il Napoli, ma hanno la Champions all’orizzonte. L’Empoli, e Fazzini, vogliono provare ad approfittarne.