SIMONE CIONI
Sport

Empoli, Marianini: "Difficoltà normali, ma serve unità per superarle"

Francesco Marianini riflette sulla situazione dell'Empoli e ricorda la storica vittoria a Napoli nel 2008.

Francesco Marianini esulta dopo un gol in maglia azzurra (. Foto Empoli Fc

Francesco Marianini esulta dopo un gol in maglia azzurra (. Foto Empoli Fc

di Simone Cioni EMPOLI La prima impresa dell’Empoli in terra partenopea è datata 17 febbraio 2008 quando la squadra di Alberto Malesani si impose 3-1. Quel pomeriggio in campo c’era anche Francesco Marianini, quattro stagioni in azzurro per 125 presenze con 6 gol e 7 assist ed attualmente presidente dell’Asd Calci 2016, società del suo paese natio.

Marianini, la situazione dell’Empoli si è fatta difficile... "Eh sì, e mi dispiace. Negli ultimi anni l’Empoli ci aveva forse abituato a salvezze un po’ più tranquille, ma rientra nella normalità di una società che sta comunque facendo un ottimo lavoro ed è diventata un esempio. Capisco i tifosi che hanno fischiato, ma penso che certe difficoltà ad Empoli debbano essere messe in conto e solo stando tutti uniti si può superarle".

Il grande avvio ha probabilmente illuso un po’ l’ambiente? "Ci può stare, la partenza è stata ottima, al di là delle aspettative, ma l’Empoli è comunque lì e la squadra ha dimostrato di lottarsi tutte le partite".

I tanti infortuni hanno certamente avuto un peso... "Dover fronteggiare tante assenze è dura per chiunque, figurarsi per l’Empoli che ha una rosa meno ampia. Tuttavia, è necessario mettere da parte la negatività e cercare di essere positivi, anche se capisco non sia facile".

Intanto all’orizzonte c’è la proibitiva trasferta di Napoli... "Si giocano tanto entrambe, il Napoli è molto forte e il Maradona sarà una bolgia, ma si parte comunque da zero a zero".

Il suo Empoli fu il primo a compiere l’impresa sotto il Vesuvio... "Lo ricordo bene, dopo una normale difficoltà iniziale facemmo una grande prestazione con una splendida prova di Buscè, anch’io giocai titolare, fu una bella soddisfazione ma, purtroppo, inutile per la salvezza. Quell’anno facemmo bellissimi colpi esterni e partite in casa più sottotono, sono situazioni in cui il pallone scotta e non è facile scendere in campo con serenità, ma come dovrà fare l’Empoli attuale serve concentrazione e compattezza".

Che ricordi ha dell’esperienza azzurra? "Sono stati quattro anni bellissimi, la prima forse in assoluto la più bella perché venivo da due annate negative a Lecce ed entrai in punta di piedi in un centrocampo dove c’erano giocatori come Almiron, Moro, Ficini. Ho avuto la fortuna che Cagni mi abbia apprezzato tanto. Conquistammo anche la storica qualificazione alla Coppa Uefa".

Qualcuno ha criticato le scelte della semifinale di Coppa Italia, paragonandole al ritorno di Zurigo in cui anche allora furono schierate le riserve, lei cosa ne pensa? "Sono sicuro che affrontando lo Zurigo con i titolari anche al ritorno avremmo potuto passare il turno, capisco la posizione della società, ma in queste occasioni penso che avrebbe dovuto provarci di più perché sono delle vetrine importanti per club, città e giocatori".

Come sta andando l’avventura da presidente? "Il prossimo sarà il decimo anno e sono molto contento, quella di non rimanere nel mondo del professionismo è stata una scelta, ho investito nelle strutture e siamo cresciuti tanto come numeri. Mi assorbe completamente e cerco di trasmettere a ragazzini pieni di sogni la mia passione. Ma per il futuro non escludo niente".

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