![L’Empoli di Roberto D’Aversa non è certo spacciato,. ha tutte le carte in regola per giocarsi la salvezza fino all’ultima giornata L’Empoli di Roberto D’Aversa non è certo spacciato,. ha tutte le carte in regola per giocarsi la salvezza fino all’ultima giornata](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/OTZlMzVmMjAtNjUyNC00/0/due-punti-in-nove-partite-ma-non-tutto-e-perduto.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
L’Empoli di Roberto D’Aversa non è certo spacciato,. ha tutte le carte in regola per giocarsi la salvezza fino all’ultima giornata
di Simone Cioni
EMPOLI
Due punti in nove partite, la vittoria che manca dal 4-1 a Verona dello scorso 8 dicembre, 26 gol subiti nelle ultime 13 gare dopo averne incassati solo 9 nelle precedenti 11. Questi i dati oggettivi che fotografano il momento dell’Empoli. Poi, però, ci sono anche i 21 punti in classifica (gli stessi dello scorso anno a questo punto) che in questo momento significherebbero salvezza, il Parma è a meno uno ma Venezia e Monza distano 5 e 8 punti. Allo stesso tempo davanti ci sono quattro squadre con un massimo vantaggio di 3 lunghezze. Il campionato è ancora lungo, ci sono 42 punti a disposizione, così come lo era quando il margine sulla zona retrocessione della squadra di D’Aversa era ben più rassicurante. Insomma l’Empoli non è certo spacciato e, anzi, come confermano le prestazioni sul campo, ha tutte le carte in regola per lottarsi la salvezza fino all’ultima giornata. Al di là della frustrazione per gli ultimi risultati negativi e soprattutto per la serie incredibile di infortuni, ci sono comunque anche vari motivi per essere fiduciosi.
In primis l’attaccamento alla maglia di questo gruppo, che sebbene totalmente rinnovato in estate, si è subito compattato intorno all’obiettivo comune. In secondo luogo la crescita individuale di alcuni calciatori come Ismajli, Goglichidze, Anjorin, Colombo ed Esposito, solo per citare i casi più eclatanti, che proprio grazie ad altri tre mesi e mezzo ad alto livello ad Empoli possano vedersi spalancare le porte di ben altri palcoscenici. Terzo aspetto l’atteggiamento della squadra, che finora è sempre stato quello di chi continua a credere fermamente nel lavoro fatto fin qui e in quello che ci sarà da fare fino alla fine. A ciò va aggiunta l’esperienza della società nel mantenere equilibrio nella valutazione di tutti gli aspetti e la capacità del tecnico di far rendere al massimo i giocatori anche in condizioni tutt’altro che semplici, facendo sentire allo stesso tempo importanti e quindi pronti al momento in cui vengono chiamati in causa, anche i più giovani e i meno utilizzati.
Sull’altro piatto della bilancia proprio l’età media molto bassa della rosa può essere un handicap nella gestione delle delicate partite che verranno. Per un giovane, seppur in un ambiente come Empoli dove non si fanno drammi al primo errore, è certamente più complicato giocare con la pressione di dover sbagliare il meno possibile per riuscire a portare a casa punti fondamentali per la salvezza, invece che in maniera più spensierata quando la classifica non incombe.
Gli infortuni sono l’altro grande dilemma: continuare a questo ritmo sarebbe difficilmente sostenibile per chiunque, figurarsi per una squadra come l’Empoli che non ha certo la profondità della rosa di altri club.
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