Equilibrio. Questa deve essere la parola fondamentale per analizzare il momento che sta vivendo l’Empoli. La sconfitta con il Lecce è pesante perché arrivata in uno scontro diretto e soprattutto per il brutto approccio della squadra, che nel primo tempo ha commesso troppi errori concedendo ai salentini di segnare in undici minuti quanti gol avevano siglato nelle precedenti nove trasferte. Un atteggiamento che non si può permettere una squadra che si deve salvare, a cui la determinazione non deve mai mancare. Detto questo, si tratta solo del secondo passaggio a vuoto dopo quello di San Siro contro il Milan, che nell’arco di una stagione ci possono stare. L’importante è capire perché sia successo proprio in uno scontro diretto, appena una settimana dopo la bella prestazione di Venezia dove, seppur anche in quel caso subito sotto nel punteggio, gli azzurri ebbero tutto un altro approccio e riuscirono a recuperare il risultato già prima dell’intervallo.
Da questo punto di vista è incoraggiante la ripresa disputata da Grassi e compagni, dove con un pizzico di ‘cattiveria’ in più sotto porta avrebbero anche potuto ‘strappare’ un pareggio. Inevitabilmente le varie voci di mercato su alcuni componenti della rosa non aiutano soprattutto considerando che in questo momento la squadra avrebbe bisogno di minimo un innesto per reparto sia per consentire a D’Aversa di avere maggiori scelte sia per far rifiatare chi ha tirato in maniera esemplare la carretta fin qui. Soprattutto se la squadra deve rimontare, con Pellegri, Solbakken e Anjorin ai box, Zurkowski ancora non utilizzabile e il solo Konatè (un classe 2006, non dimentichiamolo) a disposizione, nel mazzo non ci sono altre carte offensive da giocarsi. Anche in questo caso, però, bisogna essere consci di quella che è la realtà dell’Empoli, un club che non si può permettere di scegliere e prendere il meglio che c’è sulla piazza, ma deve andare su profili più facilmente raggiungibili e che, soprattutto, si sposino al meglio con quella che è da sempre la ‘politica’ societaria. Se a questo ci aggiungiamo il fatto che il mercato di gennaio non è mai semplice perché è normale che diverse società non si privino di determinati giocatori, è chiaro che il direttore sportivo Gemmi dovrà lavorare con molta pazienza e inventiva. Questo non toglie il fatto che ci sia bisogno quanto prima di rimpolpare numericamente la ‘rosa’ con giocatori il più pronti possibile.
La classifica infatti ancora non piange, sebbene i punti di vantaggio sulla zona retrocessione siano solo due, ma il girone di ritorno è iniziato in salita e si preannuncia assai complicato. Sarebbe un peccato non fare quanto possibile per cercare di non sprecare quanto di bello fatto nel girone di andata e ciò non vuol dire salvarsi anzi tempo, bensì rimanere in corsa fino all’ultimo minuto dell’ultima partita come ricordato proprio da D’Aversa nel post-Lecce.
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