
Segnali di ’risveglio’ di Solbakken con Venezia e Bologna (Foto Gasperini/Germogli)
di Simone Cioni
Da Bologna a Firenze. Centoventi chilometri più a sud rispetto alla trasferta di giovedì scorso in Emilia per la semifinale di ritorno di Coppa Italia, domani l’Empoli è atteso al Franchi per il derby dell’Arno contro la Fiorentina. Da una partita, quella contro il Bologna, giocata con onore nonostante una qualificazione ampiamente compromessa, ad una in cui la squadra di D’Aversa dovrà cercare di tirar fuori qualche punto. Come insegna il Parma, infatti, strappare risultati positivi anche contro le ’big’ potrebbe rivelarsi poi decisivo nella corsa alla salvezza. Sicuramente aver offerto una discreta prestazione anche a Bologna, dopo le ultime buone prove in campionato, può aver rinforzato le convinzioni della squadra azzurra, come ha sottolineato anche lo stesso D’Aversa a fine gara al Dall’Ara. "Siamo usciti a testa alta da una competizione in cui i ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario – ha commentato il tecnico azzurro nel post partita –. Adesso ci dobbiamo buttare nel campionato perché i ragazzi hanno dimostrato di avere la volontà di preservare questa categoria e quindi le prossime partite le affronteremo per dimostrare che siamo all’altezza della Serie A e soprattutto per raggiungere il nostro obiettivo. Con lo spirito visto al Dall’Ara questa salvezza è raggiungibile". Al di là dell’ennesima sconfitta, che contro questo Bologna è comunque da mettere in conto, l’Empoli si riporta a casa alcune buone indicazioni. A partire dal confortante primo tempo disputato da Solbakken, tra i più intraprendenti. Una prestazione che ha fatto seguito all’ottimo ingresso che aveva avuto nella precedente sfida contro il Venezia. L’impatto dell’attaccante norvegese sul mondo azzurro finora è stato impalpabile, a causa anche di un lungo infortunio, ma poterlo avere al meglio in questo rush finale sarebbe fondamentale.
Un altro aspetto positivo emerso dal match di Bologna è l’aver trovato ancora la via del gol dopo i due segnati domenica scorsa al Venezia. Colombo e compagni non segnavano in due partite di fila da fine febbraio inizio marzo: 1-1 a Torino contro la Juventus in Coppa Italia e 1-1 pochi giorni dopo a Marassi col Genoa in campionato. Nel bicchiere mezzo vuoto invece troviamo ancora una volta due gol concessi in maniera pressoché identica per degli errori evitabili. Rispetto a Bologna, però, domani quella azzurra sarà una formazione completamente diversa e, come non succedeva da molto tempo a questa parte, con diverse scelte possibili anche se ci sono sempre da gestire giocatori non al meglio o appena rientrati da infortuni come Viti ed Anjorin. Stavolta, però, anche la Fiorentina avrà delle assenze pesanti quali Kean e Dodo. Se nelle quattro occasioni in cui è mancato finora il proprio miglior realizzatore hanno comunque vinto tre volte, nell’unico precedente senza l’esterno brasiliano i viola hanno perso 2-1 in casa con l’Udinese.
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