SIMONE CIONI
Sport

Empoli, un pareggio che sta stretto. Ma si ferma il digiuno di reti azzurre

Occhio alla nuova arma di D’Aversa, le palle inattive: gli ultimi due gol arrivano proprio da calci d’angolo

Alberto Grassi (a sinistra) durante Genoa-Empoli: è suo l’unico gol azzurro del match

Alberto Grassi (a sinistra) durante Genoa-Empoli: è suo l’unico gol azzurro del match

di Simone Cioni EMPOLI Interrompere la striscia negativa di quattro sconfitte consecutive e il digiuno di gol che durava da 358 minuti era troppo importante. E allora, sebbene resti grande il rammarico per aver lasciato sul campo due importantissimi punti, il bicchiere dell’Empoli torna ad essere mezzo pieno al termine di una settimana impegnativa e moralmente complicata dopo la batosta interna subita con l’Atalanta con cui si era chiusa la precedente. La reazione, mancata nell’arco dei novanta minuti contro i bergamaschi (per la prima volta in stagione), è infatti puntualmente arrivata prima a Torino in Coppa Italia contro la Juventus e poi domenica scorsa a Marassi contro il Genoa. Due prestazioni simili per intensità, aggressività e compattezza dove la squadra di D’Aversa è tornata a dare una sensazione di grande solidità, soprattutto in fase difensiva. Francamente, senza l’errore di Silvestri, il Genoa non aveva mai dato l’impressione di poter segnare. Due prove, insomma, che devono dare fiducia in vista magari di recuperare qualcuno degli infortunati: da oggi pomeriggio, con il primo allenamento settimanale in vista del match casalingo contro la Roma di domenica prossima, si continueranno a valutare le condizioni di Ismajli, Viti, Fazzini e Anjorin. Anche perché, nonostante la vittoria manchi ormai dallo scorso 8 dicembre con 9 sconfitte in questo periodo, l’Empoli è pur sempre a soli due punti dalla salvezza. Segno evidente che il percorso azzurro è in linea con le altre dirette rivali: nessuna, infatti, tra Parma, Cagliari, Lecce, Verona e Como ha attraversato un periodo ‘nero’ così lungo ma allo stesso tempo tutte hanno vissuto una stagione fin qui altalenante. Anche dando uno sguardo al calendario, da adesso in poi è abbastanza equilibrato con Lecce e Parma sulla carta leggermente sfavorite dovendo affrontare i ducali sei delle attuali prime sette classificate e i salentini quattro delle prime cinque oltre a Milan e Roma, a fronte rispettivamente di soli quattro e tre scontro diretti. Al contrario Como e Verona appaiono quelle con il calendario leggermente migliore dato che i lariani devono giocare ancora tutti gli scontri diretti e affronteranno solo le milanesi tra le big, mentre gli scaligeri hanno sul proprio cammino cinque dirette rivali e tre squadre di alta classifica. Un altro punto che tiene alta la fiducia in casa azzurra può essere la riscoperta delle palle inattive. Se fino ad inizio febbraio, infatti, gli azzurri erano l’unica squadra a non aver mai segnato su sviluppo di gioco da fermo, entrambi gli ultimi due gol sono arrivati proprio da corner: De Sciglio a Torino contro la Juventus e Grassi domenica a Genova (tra l’altro entrambi calciati dallo stesso lato della porta). Un segnale importante per un finale di stagione in cui si vedranno sempre più partite bloccate e dove un calcio piazzato può diventare determinante per portare a casa punti preziosi.

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