di Simone Cioni EMPOLI Cancellare il brutto approccio della gara contro il Lecce e ripartire dalla reazione avuta nella ripresa. Questo l’obiettivo dell’Empoli dopo l’amara sconfitta casalinga contro i salentini e allora quale miglior partita di quella di domani al Meazza contro l’Inter? Non certo per i valori in campo, decisamente sbilanciati dalla parte dei nerazzurri, ma proprio per la caratura dell’avversario e la magia di un prestigioso palcoscenico come quello della ‘Scala del calcio’ non potrebbe esserci partita migliore per entrare in campo con le giuste motivazioni e la necessaria determinazione. Del resto come hanno dimostrato Venezia e Bologna, le ultime due avversarie dell’Inter, non si può prescindere dall’aggressività e dal coraggio per cercare di mettere in difficoltà la corazzata milanese. Fondamentale una pressione alta per contrastare l’uscita da dietro degli uomini di Inzaghi, ma con il giusto equilibrio per non lasciare poi spazi alle loro micidiali rotazioni che diventano di difficile lettura per chiunque. Soprattutto sulle due catene laterali si dovrà lavorare bene perché oltre ai due esterni a tutta fascia, che sono di fatto altrettanti attaccanti aggiunti, l’Inter è micidiale con gli inserimenti dei suoi terzi di difesa (vedi la rete di Darmian a Venezia).
Servirà quindi una fase difensiva compatta, come per altro messo in mostra all’andata, quando soltanto nella ripresa e con l’uomo in più l’Inter riuscì a scardinare la retroguardia empolese. E una volta riconquistata palla ci vorrà voglia e ‘cattiveria’ di andar a far male attaccando quegli spazi che quest’anno la squadra di Inzaghi spesso concede. È chiaro che per farlo servirà anche qualità ed ecco che in tal senso potrebbe essere presa pure in considerazione la carta Fazzini dal primo minuto. Allo stesso tempo, dato che sarà importante cercare di mantenere il più allungo possibile un alto livello di intensità, D’Aversa dovrà valutare bene le scelte iniziali non avendo poi a disposizione molte carte da giocarsi in corsa. Da qui la sensazione che in mezzo al campo possa essere preferita da subito la maggior fisicità di Henderson a scapito del dinamismo di Maleh, il quale potrebbe invece tornare utile nella ripresa proprio per tenere alto il livello di pressione.
Allo stesso modo una ‘freccia’ spendibile in corso d’opera per le sue caratteristiche può essere Cacace. Un altro elemento prezioso in un contesto tattico del genere poteva essere Zurkowski, ma sebbene durante il lavoro settimanale abbia mostrato incoraggianti miglioramenti il suo impiego anche per uno scampolo di partita resta in dubbio. Per quanto riguarda il resto della formazione non c’è da aspettarsi grandi sorprese, con l’unico piccolo ballottaggio che resta quello tra Vasquez e Seghetti tra i pali, ma la sensazione è che il portiere colombiano sia pronto a riprendersi il proprio posto da titolare.
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