SIMONE CIONI
Sport

La sosta e il rebus preparazione. L’Empoli studia la strategia giusta. L’esperto: "Poco tempo per incidere. Un aiuto arriva dalla tecnologia»

Lorenzo Spina, ex preparatore azzurro: "Un allenamento personalizzato in questi casi è la strada migliore. Chi ha giocato meno lavora in maniera più intensa. Ed è fondamentale che l’atleta si alimenti correttamente".

Lorenzo Spina (con la pettorina arancione) quando era preparatore atletico del Siena

Lorenzo Spina (con la pettorina arancione) quando era preparatore atletico del Siena

Quella che si è appena chiusa è stata una settimana di lavoro più specifico per l’Empoli, che non ha dovuto preparare la sfida del weekend vista la sosta della Serie A per gli impegni della Nazionale. Come sono stati dunque sfruttati questi giorni in vista del rush finale di campionato? La parola d’ordine, in casa azzurra, è stata personalizzazione del lavoro con un occhio di riguardo per quei calciatori che stanno recuperando da infortuni o devono trovare la miglior condizione perché rientrati da poco. Per capire meglio, in tal senso, come si organizza l’allenamento di una squadra professionistica abbiamo chiesto l’aiuto del personal fitness coach di Empoli Lorenzo Spina, che ha alle spalle anche una decennale esperienza come preparatore atletico tra Empoli Fc e Siena.

"Non esiste una metodologia standard e che lo staff dei preparatori è solo un supporto all’allenatore – esordisce Spina – per quella che è stata la mia esperienza, però, durante una sosta per la Nazionale, non c’è comunque molto tempo per incidere quindi con quelli che sono a disposizione si fa un allenamento personalizzato, soprattutto nella parte centrale delle due settimane: da un lato si cerca di far recuperare energie a chi ha giocato di più, facendo quella prevenzione che magari non si è riusciti a fare fino ad allora, dall’altro chi ha giocato meno lavora in maniera un po’ più intensa". E in quest’ottica la strumentazione attuale permette di creare l’allenamento specifico per ogni calciatore. "La tecnologia ci aiuta molto – prosegue Spina –, per esempio da quando sono stati introdotti i gps possiamo pesare l’allenamento e capire se va integrato o meno". Nel passare degli anni, poi, ha acquisito un ruolo sempre più centrale anche l’alimentazione.

"È fondamentale che l’atleta si alimenti in maniera giusta ed equilibrata – incalza Spina –. Del resto anche da questo punto di vista, grazie a tutta una serie di test, stiamo andando sempre più verso un’alimentazione di precisione". In generale con un calendario agonistico sempre più fitto, con il tempo per l’allenamento che si è invece drasticamente ridotto, il lavoro del preparatore deve necessariamente essere più specifico e incisivo. "Non si può perdere tempo, soprattutto alla luce del fatto che ogni giocatore deve essere sempre al top della condizione, anche se poi qui entrano in gioco anche altri fattori non prettamente fisici, come quello mentale – conclude Spina –. La mia preoccupazione, da preparatore, era quella di rendere tutti i giocatori della ‘rosa’ abili per l’allenamento. Che immagino sia anche la preoccupazione maggiore in questo momento in casa Empoli visti i tanti infortuni dell’ultimo periodo".

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