SIMONE CIONI
Sport

Luca Cecconi Parla l’ex bomber e allenatore: "A Empoli bei ricordi, in campo e in panchina"

Sulla stagione difficile: "Era pronosticabile la sofferenza fino alla fine, l’ottimo inizio ha illuso. Importante mantenere la convinzione"

Luca Cecconi: sulla panchina della Primavera empolese ha guidato gli azzurrini al trionfo del Torneo di Viareggio del 2000

Luca Cecconi: sulla panchina della Primavera empolese ha guidato gli azzurrini al trionfo del Torneo di Viareggio del 2000

di Simone Cioni

EMPOLI

Luca Cecconi di Fucecchio, 21 gol in 78 gare con l’Empoli, non è stato solo uno dei protagonisti della prima storica Serie A azzurra, ma anche il tecnico del trionfo della Primavera al Torneo di Viareggio del 2000.

Cecconi, l’amaro ko di Torino ha allungato la striscia negativa della squadra di D’Aversa...

"La classifica è delicata, ma al di là dei risultati negativi è importante che la squadra abbia dimostrato di essere viva e in salute. A Genova poteva aver vinto e anche a Torino il pari era più giusto".

Come si spiega le difficoltà di questi ultimi mesi?

"In parte c’è un po’ di sfortuna, soprattutto in fase di finalizzazione un pizzico di buona sorte è mancata. Poi hanno pesato i tanti infortuni. Comunque, come ha spesso ripetuto il presidente, era pronosticabile ci sarebbe stato da soffrire fino alla fine anche se l’ottimo inizio aveva forse un po’ illuso".

Si aspettava da parte della società qualcosa in più sul mercato di gennaio?

"Onestamente no, i costi in Serie A sono aumentati tantissimo e conoscono la realtà Empoli e quali sono le sue forze economiche. L’importante è che la società rimanga sana".

Concorda quindi che i veri acquisti possano essere i recuperi degli infortunati?

"Sicuramente, sperando che possano farlo il prima possibile. Chiunque recupera può essere un apporto in più alla squadra. Le difficoltà ci sono, ma è importante mantenere convinzione e concentrazione".

Il calendario con tanti scontri diretti può aiutare o aggiunge pressione?

"Non gli do molto peso perché ogni partita è importante e porta con se inevitabili pressioni. L’importante sarà dare il massimo in ogni gara come se fosse una finale. E poi c’è la semifinale di Coppa Italia, la ciliegina di questa stagione che dimostra il valore di questa squadra".

Ottenuta per altro con tanti giovani, in pieno stile Empoli...

"In questo il club azzurro è bravissimo non solo perché fa un grande lavoro con il vivaio, ma anche perché poi da spazio a questi ragazzi in prima squadra".

Dopo la sosta c’è la trasferta a Como, che partita si aspetta? "Sicuramente difficile perché il Como gioca bene e ha giocatori di talento, ma concede anche degli spazi e l’Empoli ha dimostrato di essere bravo a sfruttarli, speriamo possa essere più preciso".

Da attaccante come giudica Esposito, Colombo e Kouame?

"A me piacciono tutti e tre, Esposito è quello che ha un valore tecnico maggiore, Colombo ha forza e carattere anche se talvolta spreca un po’ troppe energie che gli fanno perdere quel pizzico di lucidità per incidere, Kouame è un attaccante completo e generoso. Il bel lavoro di D’Aversa è innegabile, però mi piacerebbe vederli tutti e tre insieme perché finora è mancata un po’ di efficacia rispetto al volume di gioco prodotto".

Empoli e Como, due realtà che conosce bene...

"A Empoli ho iniziato la mia carriera da professionista e sono tornato a lavorarci dopo come allenatore della Primavera e responsabile del Settore Giovanile, conosco bene la proprietà ed è vicino casa. A Como ho vissuto tre anni a fine carriera vincendo anche una classifica marcatori in C. Ho dei bellissimi ricordi di entrambe le esperienze".

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